giovedì 26 novembre 2009

Evviva, è finita l'epoca dei CIP6 (o forse no?)


Della famigerata saga dei Cip6 se ne è parlato tanto, si tratta di un provvedimento (nato nel 1992) che impone di riservare, nella bolletta Enel, una quota di tariffa (6-7%) destinata all'incentivazione delle fonti rinnovabili. In passato è stato abusato da cementificatori e petrolieri (vedi famiglia Moratti) che grazie a questi incentivi hanno potuto realizzare impianti che bruciavano di tutto, dalle morchie di raffineria al combustibile derivato dai rifiuti (CDR), risparmiando così sui costi del carburante e inquinando l'ambiente. Alla fin fine, meno del 30% di questi contributi è andato a finire alle "vere" fonti rinnovabili, cioè solare ed eolico, lasciando il resto ai soliti im-"prenditori".

Gradualmente, a furia di denunce delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, il governo ha dovuto porre un argine al dilagare dei finanziamenti Cip6 (decreto Prodi), senza tuttavia intaccare i diritti acquisiti di coloro che si erano visti riconoscere il premio incentivante per la costruzione dei loro mefitici impianti, primi fra tutti gli "inceneritori" di rifiuti, che senza questi contributi non sarebbero nemmeno economicamente convenienti. Molti di questi contributi, usciti dalla porta grazie al restringimento delle corde del Cip6, sono rientrati dalla finestra sotto forma di "certificati verdi", specialmente per la realizzazione di grandi impianti a biomasse.

C'è però ora una grande evoluzione, come denuncia il sito ecoblog: Nella prossima finanziaria si pensa di offrire un percorso di indennizzo verso coloro che hanno diritti acquisiti (compresi chi voleva realizzare impianti rinnovabili) allo scopo di eliminare gradualmente l'istituto dei Cip6. La tariffa incentivante è in effetti ad oggi piuttosto elevata, specialmente per il fotovoltaico, con il miglioramento delle tecnologie meglio abbassarla un 10% oggi, un 20% domani, un 30% dopodomani, fino ad eliminarla gradualmente del tutto in futuro.

Oggi il governo necessita di dirottare tutte le risorse in suo possesso per la costruzione delle centrali nucleari, pertanto non vede di buon occhio che permanga in vigore una normativa che premia le fonti alternative, normale che cerchi quindi di raggranellare risorse a discapito degli incentivi alle rinnovabili. Quindi via i cip6 (tranquilli, arriverà sicuramente un altro balzello specificatamente dedicato a finanziare il nucleare).

Tutto qui ? Purtroppo no! Se vi leggete questo scandaloso documento di emendamento alla finanziaria 2010 si scopre che i Cip6 verranno si risolti entro 180 giorni su base volontaria, ma rimarranno in vigore comunque per impianti volti a fronteggiare le emergenze nel settore dello smaltimento dei rifiuti.

Vi faccio un piccolo riassunto, sperando di non confondervi troppo le idee, con questa breve cronistoria:
  1. Ci hanno preso per il culo per oltre 15 anni facendoci finanziare sulla bolletta dell'Enel (Cip6) le porcherie dei petrolieri, lasciandoci credere che stavano incentivando le fonti rinnovabili.
  2. Si è capito che i Cip6 erano molto utili per finanziare gli inceneritori dei rifiuti, che di rinnovabile non hanno proprio niente (anzi sprecano risorse e ci allontanano da una corretta gestione del problema, fatta di riuso e riciclaggio).
  3. Oggi si vuole passare in massa al nucleare, per motivi meramente ideologici, ma non ci sono i soldi.
  4. Si eliminano gradualmente i cip6 sulle rinnovabili lasciandoli solo per i rifiuti.

Leggete per favore questo emendamento alla finanziaria e inorridite please.

Non so più cosa pensare, dal punto di vista ambientale questo governo ci sta trascinando verso il baratro più completo, minando irreversibilmente qualsiasi principio che si ispiri alla sostenibilità.

Fonte: ecoblog


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