mercoledì 4 novembre 2009

Ecomondo: ci sono andata anche io

Domenica 1 novembre si è conclusa a Rimini la 14 esima edizione di Ecomondo 2009 e venerdì 30 ottobre il MIZ lo ha visitato in lungo e in largo. E' importante in questi casi porre attenzione ai temi e ai titoli di queste "enormi fiere ambientali" che aumentano di anno in anno e si distribuiscono nelle più svariate località italiane. Per le amministrazioni la sponsorizzazione di fiere dovrebbe dimostrare che l'ambiente sta sempre di più al centro delle nostre politiche, ma una domanda sorge spontanea: è davvero così?

Il mega cartellone all'ingresso cita "Ecomondo 2009 green solutions", negli ultimi 14 anni la fiera è cresciuta costantemente di dimensioni offrendo ai visitatori sempre di più spazi espositivi. Ci si stanca proprio a camminare tra tutti questi enormi padiglioni, abbagliati dai colori, fra oggetti rigorosamente riciclati, riusati e resi persino in artistiche. Talune meritrebbero di essere evidenziate come vere opere d'arte, come queso spazio pubblicitario in cui al posto di alcune lettere vengono utilizzati elementi di recupero di forma simile.

Voglio solo citarvi alcuni esempi meritevoli che abbiamo trovato presenti alla fiera (da noi ben conosciuti), fra i quali il Centro di Riciclo di Vedelago della signora Carla Poli, donna di ferro che ha trasformato una vecchia cava in un centro d'avanguardia del recupero totale (persino l'indifferenziato). Svoltando l'angolo troviamo però un altro stand che a nostro parere non ha proprio nulla a che fare con le "Green Solutions" citate all'ingresso: si tratta dello Stand del Gruppo VEOLIA. Questa azienda è già tristemente nota come una delle maggiori costruttrici di inceneritori in iIalia e all'estero, cosa che stona un po con il carattere "eco" dell'evento. Tra l'altro sponsorizza la nota fondazione del Dott. Umberto Veronesi (colui che in Tv ha dichiarato che gli inceneritori hanno rischio zero!).

Non sono mancati esempi interessanti davvero creativi, come una intera linea di mobili di arredamento e cassettiere realizzate interamente utilizzando e riciclando vecchi pallet di legno. Davvero roba eco-chic.


Credo che Ecomondo debba fare comunque un salto di qualità per la prossima edizione, in particolare mi piacerebbe fosse più sobria e selezionasse maggiormente i propri invitati, magari imponendosi un codice etico minimo: i partecipanti non dovrebbero avere conflitti di interesse economici (tipo Cip6) e soprattutto non devrebbero dipingersi troppo di verde per fare green washing, altrimenti rimarrà sempre tutto sminuzzato nel tritacarne del marketing. Per coloro che desiderano vedere qualche foto cho ho scattato dell'evento, ecco un breve slideshow.

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