mercoledì 15 luglio 2009

La felicità sostenibile, nuovo libro di Maurizio Pallante

Come disse Bob Kennedy, il Pil misura qualsiasi cosa, tranne quello che può renderci felici. Ma la felicità può essere sostenibile? Eccome, risponde Maurizio Pallante: basta rinunciare alla droga (mentale) della crescita, sinonimo di benessere solo apparente, frutto di un equivoco generato dall’ideologia suicida dello sviluppo illimitato, che esaurisce le risorse e inquina il pianeta, mettendone a rischio il futuro e spingendo l’umanità in un vicolo cieco, dove si confondono beni e merci, lavoro e occupazione, e dove il semplice “divertimento” sostituisce la serenità della gioia. Per uscire da questa crisi globale, socio-economica e ambientale ma anche culturale e antropologica, non bastano più le ricette del passato: serve un nuovo Rinascimento, chiamato Decrescita.

Pallante, pioniere dell’ecologismo italiano e fondatore con Tullio Regge del Cure, Comitato per l’uso razionale dell’energia, insieme a Beppe Grillo si batte da anni per affermare in Italia la teoria e la pratica della Decrescita, perseguite dal Movimento per la Decrescita Felice. «Dobbiamo capire – insiste – che il decremento del Pil non coincide con una diminuzione del benessere: al contrario, anche se può sembrare un’assurdità, l’incremento del nostro benessere, individuale e sociale, deriva proprio dalla decrescita del Pil, che del resto misura soltanto il valore commerciale delle merci, prodotte e scambiate secondo dinamiche economiche insane, alla base dell’attuale crisi planetaria».

L’aggettivo “felice” si coniuga con la particolare sensibilità intellettuale dei sostenitori della Decrescita italiana, ed è proprio l’idea di felicità – esplicitamente evocata – a contrassegnare, già nel titolo, l’ultimo libro di Maurizio Pallante: “La felicità sostenibile” (Rizzoli) è un compendio efficace e completo, di taglio agile e divulgativo, per spiegare con estrema chiarezza che Decrescita significa benessere, equilibrio, speranza. In altre parole, “filosofia e consigli pratici per consumare meno, vivere meglio e uscire dalla crisi”, come annuncia il sottotitolo del volume, da qualche giorno nelle librerie italiane. Obiettivo del libro: aiutare i lettori a orientarsi nella crisi, spiegarne le cause e, soprattutto, proporre soluzioni accessibili e alla portata di tutti: singoli, famiglie, governi.

«Attanagliati dalla crisi economica e dall’emergenza energetica e ambientale – si domanda Pallante – possiamo sperare in un futuro di benessere e di serenità?». Certamente, a patto però di invertire la rotta, ribellandoci all’imperativo che ci ha guidati nell’ultimo secolo: la crescita ad ogni costo, misurata con l’aberrante strumento del Pil. La soluzione? Un nuovo modello di sviluppo, promosso dalla Decrescita Felice: «Una filosofia concreta, che chiunque – dal singolo cittadino fino al suo governo – può mettere in pratica: decrescere non vuol dire rinunciare a nulla, ma solo tagliare gli sprechi».

Continua su: comunivirtuosi.org

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