giovedì 1 gennaio 2009

Il buon latte crudo di una volta

Ho trovato un articolo interessante (un po lunghetto ma vale una lettura attenta) che sostiene la tesi (invisa a molti ambientalisti) secondo la quale il latte crudo è intrinsecamente pericoloso. Da un punto di vista scientifico ed in un ottica di analisi costi/benefici andrebbe pertanto proibito o limitato severamente.

Ne abbiamo già ampiamente parlato quì, così come ha fatto anche Beppe Grillo, pur nella sua solita maniera un po provocatoria, perorando a spada tratta talune ipotesi complottiste.

Personalmente, mi preoccupa molto di più il fatto che il latte (così come qualsiasi altro genere di largo consumo di derivazione animale, tipo il pollame) si presti a ciniche pratiche di produzione industriale tali da snaturarne profondamente l'intrinseca eticità, creando sofferenza agli animali.

Ovviamente l'articolo in questione parte da un punto di vista prettamente clinico/batteriologico ed ignora molti altri fattori egualmente importanti, come la riduzione degli imballaggi e dei rifiuti, l'educazione alla sostenibilità, l'incentivo verso l'allargamento all'utilizzo di altri prodotti alla spina, il positivo influsso che ha verso i produttori (che ora dovranno essere più direttamente responsabili per la salute pubblica) nel curare meglio i propri animali...

Il mio comportamento e ciò che suggerisco è di farlo bollire comunque quando sta in frigorifero per più di due giorni o appena si percepisce che cambia leggermente odore.

Parte delle argomentazioni presenti nell'articolo citato sono molto convincenti, continuo però a ritenere che non andrebbe boicottato con campagne mediatiche a base di terrore ma incentivato con adeguata informazione, voi cosa ne pensate ?

6 commenti:

  1. Non credo che ci siano complotti. Il Ministro Zaia, che si conferma uno dei migliori di questo governo (del quale condivido molto poco) sta facendo pubblicità ai distributori del latte alla spina, consigliandone però la bollitura.

    Non sono un esperto e non so quali rischi si corrono, penso però che sia meglio bollire il latte prima di consumarlo, per sicurezza.

    Detto questo, il latte alla spina è ottimo per tantissimi motivi: filiera corta, riduzione degli imballaggi, risparmio, risparmio nei trasporti, riduzione dell'inquinamento, e via dicendo.

    Quindi consiglio a tutti di provarlo, è ottimo!

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  2. Io lo uso da oltre un anno nei distributori in zona cesena, quello sulla via emilia è assolutamente superlativo come gusto, mai avuto problemi di sorta. Tra l'altro risparmio pure dato che al prezzo medio di 1€ al litro è difficile trovare qualcosa di pari qualità.

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  3. mah... non ho ben capito il livore contro slow food che è un protettore CULTURALE e non scentifico del cibo in italia (a volte l'unico).
    a parte questo ho trovato l'articolo non troppo coerente: perchè se da una parte le infezioni da coli sono poche (secondo fonti citate) e nessuno NEMMENO GLI STESSI ALLEVATORI ha mai detto che il rischio è ZERO dall'altra parte si arriva a paragoni come quello delle donne in gravidanza... che non possono:
    mangiare insaccati
    mangiare uova crude
    pollo (ho un'amica che si è fatta la gravidanza con terribile virus in corpo)
    e tante altre belle cose.
    un altro esempio è quello dei bambini che non consumano cibo da adulti... però consumano follie di carne macinata e vengono condotti nei mcdonald con orrore da parte di slow food.
    quello che però mi preme di più è che non si dice che il latte contaminato non arriva al produttore. parlavo con il proprietario di un'azienda e mi diceva che se gli dovesse capitare anche solo un cagotto di 1 persona... avrebbe chiuso tutto, senza se e senza ma. e mi diceva che lui spinge per le analisi, per evitare il peggio. e le pubblica sul suo sito e... sono appesi nei distributori di latte crudo (come credo anche la legge voglia).

    il complotto politico nasce quando l'allarme parte da un senatore, vicino a granarolo e parmalat e non viene allargato ad altri settori come la macellazione (i piccoli macelli sono a rischio, anche per norme ancora poco chiare).
    e continua quando si viene a sapere che su 9 casi solo alcuni (1 nel 2008) sono riconducibili al latte. mmmmmh anzi muuuuuuh :D

    un'ultima cosa la aggiungo: mia nonna allevava nei tempi che furono vacche da latte, faceva il burro e i formaggi. sapeva bene una cosa: che il latte dopo aver ceduto parte della sua materia per i prodotti caseari, perdeva sapore. allora l'intenditore dell'articolo che mi spara che il latte è buon in quella valle per il cibo delle mucche e l'aria buona dice una sollenne min..ata. prendiamo i latte granarolo intero e il latte crudo alla spina: come mai hanno sapori diversi? l'allevatore della mia zona è uno dei più grandi produttori per granarolo. come mai hanno gusto palesemente diverso? l'erba e il mangime è lo stesso. ma il latte ha perso nel passaggio alla granarolo e non solo per pastorizzazione (e trattamenti anche più pesanti che fanno calare batteri ma soprattutto proteine): quando esce dalla mucca solo per essere inserito nelle macchine alla spina viene leggermente scremato (non so se si dice così) perchè è talmente denso che il rubinetto si otturerebbe. ma con quel latte è ancora possibile fare il formaggio oppure (come sostiene mia nonna) del burro (il rivenditore che conosco vende dei piccoli kit). provate con il latte granarolo intero... :D

    poi ogni persona ha le sue opinioni, devo dire che gli articoli citati sono conosciuti e quando si è sollevato il casino anche io mi sono informata... solo che io sono rimasta sulle mie posizioni dopo i dubbi iniziali. insomma... non ho trovato nulla di nuovo se non una interpretazione del casino sollevato... ad esempio le infezioni statunitensi dovute alla carne hanno fatto centinaia di morti dovute ai coli... lui ha come dire... bypassato la questione
    fermo restando che nessuno ci invita a dire 'voglio una polpetta più cotta' quando te la ritrovi sanguinolenta al ristorante, mensa o al mcdonald

    però se non vi sentite sicuri bollite! :)

    ho invece trovato un ottimo articolo sulle proteine che se ne vanno con la pastorizzazione
    http://trashfood.com/2008/12/latte-bovino-e-peptidi-bioattivi-crudo-pastorizzato-o-uht.html

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  4. Io credo che, come in ogni cosa, occorre valutare sul serio un rapporto costi/benefici attendibile.
    E' noto ad esempio che la salmonellosi si può contrarre facilmente tramite il consumo di uova, e queste non sono certo "pastorizzate" quando vengono vendute sfuse al supermercato, mentre invece quando mangi una merendina, l'uovo contenuto è in polvere ed è stato ovviamente trattato per scongiurare sul nascere qualsiasi problema sanitario.

    Che ne diresti di una legge che vieti l'utilizzo di uova fresche e permetta solo quelle in polvere ?

    E' un po la stessa cosa se ci pensi, da una parte abbiamo un rischio potenziale, dall'altra la perdita di identità del prodotto, che diviene industriale, sterilizzato, ma perde la sua anima (e anche il suo gusto).

    E per le verdure ? Per la Frutta ? Hai presente quanto schifo fa il prezzemolo in polvere rispetto a quello fresco ?

    Potrei continuare all'infinito, ma il punto che ho sollevato è proprio questo, la sicurezza totale non la si ha MAI, però ciò non significa che non si debbano adottare alcune precauzioni se queste risultano accettabili.

    Il latte mantenuto a 4°C non permette la moltiplicazione batterica (non toglie i batteri già presenti, è vero, ma per questi è generalmente sufficiente il nostro sistema immunitario). Fra i link del mio articolo, c'è uno studio che mostra come mediamente le mucche di allevamenti industriali abbiano un tasso di malattie DOPPIO o TRIPLO rispetto a quelle che utilizzano sistemi biologici e che vendono al dettaglio il latte sfuso.

    Che senso avrebbe curare troppo le mucche, se poi pastorizzando il tutto si risolve il problema ?

    Io non sono contrario alla bollitura del latte, sono contrario al TERRORISMO MEDIATICO, per cui se non lo vuoi o puoi bollire, non dovresti consumarlo tout-court, questo è assurdo, anche se c'è il rischio di una mucca malata.

    Nel frattempo, consumiamo mozzarelle di bufala (industriali) alla diossina, e nessuno obbietta niente....

    Il latte crudo va sostenuto e incentivato, il consiglio di bollirlo dopo due giorni è già in obbligo di esposizione in tutti i distributori, non credo serva aggiungere altro, magari qualche controllo a campione in più..

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  5. oddio non consumiamo mozzarelle di bufala alla diossina... non facciamo terrorismo mediatico!!! il latte è controllato e se viene trovata diossina (e sono documentati casi proprio nel napoletano) l'allevatore non lo può vendere e lo deve distruggere
    ed è un grosso danno, taciuto dai mass media. nel napoletano le mucche sono contaminate dagli incendi di mondezza... rendiamoci conto di come è facile rompere una catena alimentare.

    le uova fresche in molti prodotti sono VIETATE COMPLETAMENTE. un esempio? il gelato. non si usa più l'uovo fresco ma preparati in polvere che ne costituiscono la base (il prodotto artigianale volendo resta è solo la base che cambia). dai lontani anni 90. nessuno però ci dice quello che cntengono le polveri delle basi dolciarie ;)

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  6. Nessun terrorismo mediatico, ci tengo però a sottolineare che, al di la dei controlli capillari e delle buone pratiche, se nel Beneventano il terreno è inquinato da diossine, gli allevatori che hanno l'azienda agricola da quelle parti possono fare BEN POCO, salvo spostarsi in altra zona, fare foraggio altrove, etc. Questo anche se cura le proprie bestie come figli, poco può fare per il degradamento dell'ambiente, del quale l'allevatore potrebbe essere all'oscuro completamente. L'analisi delle diossine non credo sia un test molto comune, anche se esistono precisi limiti di legge (pochi nanogrammi per litro). La prevenzione non sono convinto sia efficace farla a furia di controlli, ma investendo per mantenere un ambiente NON AGGREDITO DA INQUINANTI NOTI. Meno controlli e più tutela del territorio... Tra l'altro le diossine non si degradano come fossero batteri, pertanto i processi industriali non riescono a tutelare da queste contaminazioni.

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