mercoledì 19 novembre 2008

Intervista a Piero Ricca

Chi è Piero Ricca? Un' attivista e blogger italiano, divenuto noto per la sua attività politico-sociale e per le aspre critiche rivolte a vari esponenti dell'establishment politico, economico e mediatico. Utilizza Internet come mezzo di comunicazione principale, in particolare il suo blog e YouTube. È particolarmente noto per le interviste non convenzionali in cui dimostra di saper colpire i nervi scoperti di chi ha di fronte. A marzo del 2007 ha contribuito a creare "Qui Milano Libera", associazione culturale che ha ospitato, durante le sue conferenze, diversi giornalisti, magistrati e intellettuali. E' stato recentemente a Cesena, dove ha sviluppato una serata pubblica sul tema della "libertà di informazione", invitato dal gruppo Meetup di Cesena.

Piero, cos'è secondo lei il potere?

E' un meccanismo eterno connaturato nella vita dell'uomo con delle costanti. L'oppressione dei deboli, la menzogna, il segreto. In Italia è una combinazione di mafia, oligarchia di affari e di media.

Qual è secondo lei il rapporto società civile-media?

Concordo con un autore che disse: "Se la popolazione è addormentata i media cantano la ninna nanna". Ma ci si può risvegliare con degli strumenti. Alcuni sono nuovi, internet è un impulso alla democrazia. Anche altri, seppur meno recenti, sono particolarmente utili come i dibattiti, i megafoni, la vivacità sociale, i movimenti.

Ritiene che lo stato italiano sia in una democrazia?

Formalmente si. Sostanzialmente ho parecchi dubbi. C'è un sistema trasversale che si spartisce il potere creando barriere ed immobilismo.

Durante la conferenza ha citato spesso la P2. Quanti ragazzi pensa che possano conoscere cosa sia?

Penso uno su dieci. Tra i giovani non c'è la cultura della memoria e capacità critica ma un individualismo di massa.

C'è qualche esponente politico che apprezza particolarmente per il suo operato?

Sicuramente Basilio Rizzo (consigliere comunale di Milano ndr), Nando della Chiesa, Rita Borsellino ma anche Antonio di Pietro.

C'è un'alternativa a questo sistema politico?

L'alternativa è da costruire ma ci vuole una forte coscienza collettiva, informazione e conoscenza.

Cosa si prova a fare domande scottanti a politici come Andreotti, Cossiga, Dell'Utri?

La molla è una forte indignazione e rifiuto per l'ipocrisia. Parto dalla consapevolezza che sono personaggi sopravvalutati. Basta una parola chiave per farli barcollare. Sono abituati troppo bene e si tradiscono facilmente.

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