giovedì 14 agosto 2008

La storia delle cose verso la decrescita


Una crescita infinita ed un flusso unidirezionale di risorse, in un mondo finito, è ovviamente una cosa impossibile, eppure è proprio questo il modello che stiamo supinamente accettando come normale se non come unico immaginabile. Un tempo non era così. Domani non sarà ancora più così. Oggi però nessuno ha realmente il coraggio di ribellarsi a tutto questo, aspetteremo quindi che sia il pianeta stesso a fare quanto dovremmo fare noi.. reagire.

Da anni abbiamo affrontato come movimento MIZ il tema dell'informazione in materia dei rifiuti, come antidoto per un sistema miope il cui unico obiettivo è quello di farci consumare e non pensare a niente altro, siamo come anestetizzati da una realtà virtuale da noi stessi generata. Ci siamo mai realmente chiesti che fine fanno le nostre merci dopo il breve utilizzo che ne facciamo ? Oppure quanto lavoro e quante attività nocive per il territorio ci sono a monte del nostro inconsapevole atto di acquisto ?

Allargare la visione che l'uomo comune ha del sistema, può essere un modo per creare cittadini non ridotti a semplici macchine consumatrici. La politica cosiddetta "democratica" asseconda in teoria ciò che la "gente" vuole, ma la gente è consapevole di cosa realmente vuole, bombardata come è da ogni tipo di pubblicità e strumentale propaganda ?

Subordinati alle subdole suggestioni di aziende dai colossali interessi economici (potenti tanto quanto gli stati) il concetto moderno di democrazia non scricchiola affatto ma diventa funzionale alle perversioni del sistema stesso, il trucco sta nel fare desiderare al popolo bue ciò che il sistema vuole per sopravvivere, così come il cervello di un tossico agisce per costringere il corpo a farsi la seconda dose. Si fa pertanto a gara a chi promette più crescita, più soldi, l'economia deve "tirare", altrimenti si rimane indietro (ma indietro rispetto a che cosa?), in un paradossale scambio fra la cura e la malattia stessa. Desideriamo il nostro male spacciandolo come cura, appunto.

Se non la democrazia, qualcosa che scricchiola però lo si avverte chiaramente comunque, come una corda troppo tesa che si sta sfilacciando, con il rischio di rompersi. Ciò che scricchiola si chiama ambiente, da "ambiens", cioè ciò che ci sta attorno, che ci circonda. Oggi siamo noi che circondiamo l'ambiente, pronti a derubarlo appena esso si distrae, forse un giorno così circondato l'ambiente si arrenderà. A quel punto difficilmente un concetto vetusto e ritrito come la democrazia riuscirà a mantenere l'ordine sociale, conseguenze assai traumatiche potrebbero essere all'orizzonte senza che oggi ce ne rendiamo conto.

Stato sociale, pensioni, assistenza sanitaria, saranno forse cose che non ci potremo più permettere, perchè l'unica maniera per mantenerle è utilizzare quantità enormi di energia, petrolio, risorse minerarie, ciò che mantiene in equilibrio il nostro bel mondo è la continua crescita. Cosa succederà quando non si riuscirà a crescere più di così ? La risposta si chiama Decrescita, sono sempre più convinto che non sia un male ma anzi una occasione unica per un nuovo rinascimento culturale e sociale, dove sarà questa volta davvero il benessere a crescere, e non solo l'economia.

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