giovedì 7 agosto 2008

Inizia a bruciare il nuovo megainceneritore di Forlì

Via al nuovo inceneritore di Forlì. Da martedì il secondo camino di Hera comincia a bruciare rifiuti. "L'autorizzazione definitiva al funzionamento - spiega l'assessore provinciale all'ambiente, Luciana Garbuglia - è stata rilasciata più di una settimana fa da parte della conferenza dei servizi". Niente hanno potuto la petizione firmata dai 400 medici, le 17mila firme raccolte, la catena del digiuno promossa dal Clan-Destino: si parte con il collaudo dell'impianto. "Il sopralluogo per il controllo di conformità ha dato via libera all'autorizzazione - continua la Garbuglia - e adesso l'impianto sarà monitorato secondo il piano di routine. Si parla di collaudo perché entro febbraio è previsto lo smantellamento del vecchio impianto".

A pieno regime l'inceneritore smaltirà 120mila tonnellate di rifiuti all'anno, con una produzione annua di 75,5 gigawattora di energia. "Qui sembra che tutti facciano orecchie da mercante - sostiene l'oncologa Patrizia Gentilini, protagonista di battaglie contro gli inceneritori, non solo a Forlì - a questo punto ognuno renderà conto alla sua coscienza. Credo che l'incenerimento sia diventato un simbolo dei tempi: non sappiamo fare altro bruciare, distruggere ed incenerire tutto".

Per chi si chiede se 75.5GWh di energia siano molti o pochi, basti considerare che secondo i dati storici di Terna, il consumo nazionale di energia per tutto il 2007 è stato di ben 340.000 GWh, pertanto questo miserrimo impianto è in grado di fornire all'incirca solamente lo 0,022% del fabbisogno nazionale. Con la spesa totale di oltre 80 milioni di euro, impiegando eolico e solare congiuntamente saremmo stati in grado di ottenere una quantità di energia paragonabile se non superiore, ma davvero in forma rinnovabile.

Praticamente, ha l'utilità di una scoreggia nell'aria, produce poca energia ed al contempo disincentiva una qualsiasi politica di riduzione dei rifiuti alla fonte, se gli amministratori avessero dato realmente ascolto ai cittadini si sarebbero risparmiati tanti soldi ed avremmo guadagnato tutti in salute.

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