mercoledì 30 luglio 2008

Stato illuminato e lungimirante oppure stato di polizia

Questo interessantissimo articolo tratto dal Blog di ByoBlu, pur con una crudezza a dir poco didascalica, contiene un concetto che gira nella mia testa da molto tempo, e che Claudio Messora è riuscito ad esprimere benissimo; qual'è la differenza fra un Governo che pensa al futuro del paese in maniera lungimirante (come forse quello spagnolo) e un governo che strumentalizza il sentimento popolare per raggiungere secondi fini non dichiarati (vedi alla voce P2), miranti al controllo sociale mediatico e paramilitare in previsione di un futuro fatto di crisi economico-energetica e lotte sociali senza quartiere:

Ma forse a tutta questo c'è uno scopo non dichiarato. Forse, con l'esercito già dispiegato nelle città, sarà più facile gestire la vera crisi. Quella degli italiani in fila per il pane, che assaltano le banche nel tentativo di riprendersi i risparmi.

Pensateci, il petrolio è già pressoché al picco, il gas naturale arriverà al picco con tutta probabilità nel 2014-2016, due sono le soluzioni possibili, lavorare per un "nuovo" futuro basato su paradigmi differenti dagli attuali, incentrati su una economia orientata al risparmio energetico ed all'utilizzo razionale delle risorse, oppure creare uno stato di polizia per pilotare il consenso e stroncare sul nascere qualsiasi velleità di rivolta quando i cittadini scopriranno che la cuccagna dell'economia che regala benessere a tutti è finita..

La conclusione è chiara e si può riassumere nella frase: é stato bello finchè è durato. Ora diamoci da fare per rifondare il seme di una nuova società in grado di affrontare il futuro, con legalità ma senza i manganelli.

1 commento:

  1. Ho fatto lo stesso ragionamento... Tutt'al più me ne sto dove andrò e richiederò asilo politico.

    RispondiElimina

Lascia un tuo commento se desideri contattare l'autore del post o discuterne il contenuto. Ricorda che sebbene la censura non piaccia a nessuno e i commenti non siano moderati mi riserberò il diritto di cancellarli qualora il contenuto sia volgare, irrispettoso, diffamante, off-topic, o semplicemente inappropriato.