lunedì 21 luglio 2008

Il governo boicotta la certificazione energetica degli edifici

Nella riunione delle commissioni di Bilancio e Finanza della camera dei deputati del 10 luglio 2008 è stato presentato dal governo un emendamento in cui si prevede l’eliminazione dell’obbligo di attestazione di certificazione energetica nella compravendita e locazione delle residenze. Non poche le reazioni contrarie al provvedimento da parte di Associazioni, Ordini Professionale e Aziende del settore. Il Kyoto Club è sconcertato dall’emendamento presentato a firma del Governo e in una nota presente nel proprio sito si legge: “Una stralcio, questo, che indebolirebbe tutto il sistema della certificazione energetica degli edifici in Italia e che è in palese contraddizione con il recente decreto legislativo n. 115 del 30 maggio 2008 che lo stesso Governo ha voluto per accelerare la normativa che stabilisce un quadro di misure volte al miglioramento dell’efficienza degli usi finali dell’energia anche per l’edilizia”, ha detto Mario Gamberale, direttore operativo del Kyoto Club.

Un altro aspetto molto grave è che “tale emendamento va in aperto contrasto con una delle principali finalità della Direttiva europea 2002/91/CE – continua Gamberale – cioè quella che riguarda l’obbligo di informare i cittadini, tramite appunto il certificato energetico, sui consumi energetici dell’edificio”. Secondo Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club “l’indebolimento della certificazione energetica degli edifici risulta tanto più incomprensibile in quanto si tratta di uno degli strumenti più efficaci per contrastare gli alti prezzi dell’energia”. “Considerando il numero delle compravendite annuali di alloggi – spiega Silvestrini - la riduzione dei consumi indotta dalla trasformazione del mercato legata alla certificazione si può stimare cautelativamente in 80 ktep/a (migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio). Al 2020 il risparmio cumulativo ammonterebbe a 6 milioni di tep”. “Cioè, con questa semplice misura che porta evidenti vantaggi economici ai cittadini e al paese – conclude il direttore scientifico del Kyoto Club - si risparmierebbe cumulativamente una quantità di energia pari a 8 anni di produzione di una centrale nucleare da 1.300 MW che, nell’ipotesi più favorevole, entrerebbe in funzione non prima del 2020”.

Riassunto delle norme di legge

La certificazione energetica fu introdotta dalla legge 10 del 1991 ma i decreti attuativi non sono mai stati pubblicati fino al luglio 2005 (un ritardo che dire vergognoso è dire poco!).

il 27.7.05 esce a sorpresa il decreto ministeriale 178 “Regolamento di attuazione della legge gennaio 1991 n.10” che modifica le prescrizioni del DPR 412/93. Il 19.08.05 nuovo colpo di scena, esce il decreto legislativo n.192 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico”.

Il decreto n.192 abroga il precedente DM 178 DOPO SOLI 23 GIORNI!!! (14 anni non sono stati sufficienti per scrivere bene una legge!)

l'anno dopo il 3/11/2006 lo va a modificare nuovamente e stabilisce che le linee guida per la certificazione sarebbero state pubblicate entro un anno, nel frattempo alcune regioni si sono mosse autonomamente (Es. la Lombardia).

Siamo all'estate 2008 ed esiste un testo di linee guida approvato dalla conferenza stato regioni ma mai pubblicato, se mai lo sarà.

Morale della favola ? Modifica e modifica, alla fine si risolve tutto all'Italiana, dopo gravissimi ritardi non se ne fa mai niente, almeno fino a quando l'unione europea non ci metterà per l'ennesima volta in mora per palese inadempienza.

Fonte: EnergyManager.net

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