lunedì 31 marzo 2008

Trasferta No-Tav a Chiomonte

Alcune foto della nostra trasferta a Chiomonte per partecipare all'iniziziativa "Compra un posto in prima fila", presto un resoconto completo di questa splendida giornata.


sabato 29 marzo 2008

Compra un posto in prima fila

Il MIZ ha acquistato un lotto di 1 mq di terreno in Val di Susa sostenendo così l'iniziativa compra un posto in prima fila. Domenica una nostra delegazione (me compreso) farà un viaggetto in val di susa per ratificare l'acquisto da un notaio. In questo modo contribuiremo a lanciare un segnale per limitare questo spreco inenarrabile di soldi, ecologicamente disastroso, nato solo per convogliare un fiume di contributi pubblici su opere che semmai vedranno il termine fra 20 anni rischiano di non essere più nemmeno strategiche per il paese. Non so se troveremo mai il nostro metroquadro, se lo facciamo ci stendiamo una sedia a sdraio (ammesso che ci stia) e scatteremo due foto alla zona. Altre informazioni sull'iniziativa potete trovarle quì.

venerdì 28 marzo 2008

La bugia prima non c'Hera ... ora C'é !


Brano tratto dalla relazione trimestrale del gruppo Hera aggiornata al 31 marzo 2007:

Con riferimento al business dei rifiuti sono da menzionare l’acquisizione di Centro Ecologia Ambiente di Ravenna dal Gruppo Eni, che ha apportato un impianto WTE dedicato ai rifiuti speciali con autorizzazione Cip 6.

Nel periodo 2006-2009 il Gruppo intende aumentare il recupero energetico dai rifiuti, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale del servizio gestito, cioè il conferimento in discarica. Il piano triennale prevede infatti il potenziamento di 4 impianti già esistenti per portare, entro il 2009, la capacità complessiva di incenerimento a 1 milione di tonnellate (attualmente 610.000) e la capacità installata di generazione di energia elettrica a oltre 100 MW (Attualmente 57MW).

Hera afferma di voler investire pesantemente in impiantistica per aumentare il recupero energetico e "ridurre ulteriormente" l'impatto ambientale, cioè diminuire il conferimento in discarica.

Questa affermazione è una colossale bugia.

Il tasso di conferimento in discarica non si é mai ridotto costruendo nuovi inceneritori, non lo dico io ma lo dicono le rilevazioni di Arpa Emilia Romagna e il rapporto Apat, qui un articolo al riguardo, dove si evince chiaramente che negli ultimi 10 anni il rifiuto indifferenziato smaltito non è calato e le discariche si stanno riempendo pertanto a ritmo maggiore, essendo nel contempo la produzione totale dei rifiuti aumentata a dismisura. Per inciso, anche l'aumento enorme in regione della raccolta differenziata, così come calcolata dalle attuali normative, non ha prodotto un effetto importante sul conferimento in discarica, compensando a malapena l'aumentata produzione totale.

La cifra di 1 milione di tonnellate di rifiuti da incenerire entro il 2009 é una cosa folle, l'intera produzione di indifferenziato annuo dell'Emilia Romagna ammonta a circa 2 milioni di tonnellate, consideriamo che gran parte di questa (appunto indifferenziata, cioè non riciclata o riciclabile) sia composta da inerti e materiale che non brucia adeguatamente, rimane una sola opzione per hera:

Se vuole raggiungere la quota di un milione di tonnellate per l'inceneritore, deve fare pesante ricorso alla parte di raccolta differenziata multimateriale contenente plastiche e carta (anche impura, tanto deve essere bruciata), che verrà così sottratta al riciclaggio.

Ricordiamo inoltre che gli inceneritori producono un 30% di ceneri tossiche che devono essere smaltite in modo speciale, pertanto sottrarre raccolta differenziata (che non andrebbe auspicabilmente in discarica) per poi produrre ceneri che dovranno andare per forza in discariche speciali più costose non sembra un grandissimo vantaggio, e sicuramente non una "riduzione ulteriore" di impatto ambientale.

Parliamo di energia recuperata, per arrivare ai 100MW promessi da Hera, pari allo 0,15% della potenza elettrica nazionale, paragonabile alla potenza che può essere fornita da una ventina di pale eoliche, rischiamo di mandare completamente al macero qualsiasi tipo di raccolta differenziata orientata al recupero di materiale! Addio Porta a Porta e ogni speranza di vedere diminuire il rifiuto in regione. Perché dovrebbero investire nel riciclaggio quando il loro desiderio è quello di bruciare tutto il bruciabile e guadagnarci sopra ?

Quanto alle campagne di acquisizione di WTE di Hera, (non li si chiama neanche più termovalorizzatori perchè suona male...), il comportamento è emblematico! Il Centro Ecologia e Ambiente di Ravenna, nome che evoca bucolici fiorellini e non impianti industriali, non é certo limitato al solo inceneritore per rifiuti urbani speciali, avendo nel proprio portafoglio tanti altri impianti, come il forno per bruciare sfiati clorurati dell'adiacente polo petrolchimico ex Enichem, come risulta dal loro documento di autorizzazione integrata ambientale. (ricordo che cloro = rischio diossina)

Insomma, Hera sta acquistando tutto l'acquistabile in materia di impiantistica altamente impattante sul territorio, sostenuta dalla bandiera ideologica del recupero di energia da lei allegramente sventolata, condizionando ai suoi voleri tutte le amministrazioni locali, con il fine ultimo di remunerare gli azionisti ed ingrandirsi a dismisura a danno dell'ambiente.

Questa ubriacatura sviluppista potrebbe anche non destare alcuno scandalo, lucrare è lecito (anche se c'è di mezzo la salute), quello che però stona è come la stessa azienda poi pubblichi, in palese "green washing", dettagliati rapporti di bilancio di sostenibilità, nei quali appare la più grande paladina dell'ambiente che abbiamo in circolazione. Non vi viene un brivido alla schiena quando sentite da questi signori parlare di codice etico e sostenibilità ?

Cosa c'è di etico nell'acquisto e ampliamento di impianti di trattamento per rifiuti industriali a scopo di riconversione WTE ? E nell'incremento del margine operativo lordo del 15% rispetto al 2006 ?

Etico sarebbe, a mio modesto parere, riciclare correttamente i rifiuti, modernizzare e rendere più efficienti i depuratori esistenti, vincolare le industrie ad utilizzare processi chimici meno inquinanti degli attuali, investire gli ingenti margini di profitto in attività che puntino alla tutela del territorio e all'occupazione, come appunto il porta a porta.

giovedì 27 marzo 2008

Il picco del nucleare

Rilancio da ecoalfabeta un post contenente una analisi molto interessante sullo stato dell'energia nucleare in Europa. Dal 2000 non è stata costruita più nessuna centrale nucleare, nemmeno in Francia, il "picco" di installazioni (gran parte delle quali continuano a funzionare tuttora) è avvenuto a metà degli anni ottanta, come si può vedere dal grafico. Da noi si parla di un ritorno al nucleare, perché non è stato fatto anche dagli altri paesi in questi ultimi anni ? Negli stati uniti l'ultima centrale nucleare costruita risale addirittura alla fine degli anni 70! Precisamente nel 1979, data nella quale c'è stata la piccola "chernobyl" americana, l'incidente di Three Mile Islands.

La risposta verso chi propina oggi il nucleare è semplice, le centrali costano talmente tanto che nessun privato investirebbe mai i suoi soldi nella loro costruzione, devono obbligatoriamente essere finanziate dallo stato, pertanto con i soldi dei cittadini, che quindi pagheranno abbondantemente di più del risparmio teorico che avrebbero con l'energia a minor costo in bolletta.

Tralascio i tuttora irrisolti problemi di tipo ecologico per lo stoccaggio delle scorie, non è quello il motivo principale per il quale non le si costruiscono praticamente più. Forse in futuro potranno rappresentare una scelta accettabile nella ipotesi di una crisi dovuta all'eccesso di produzione di gas serra (problema che i reattori nucleari fortunatamente non hanno). Allo stato attuale é molto meglio investire sulle rinnovabili, sicuramente assai più remunerative per ogni euro speso. Inoltre, una unità di produzione di energia rinnovabile, può essere ridotta in scala fino al livello della singola abitazione (pannelli solari), credo che una centrale nucleare personale da giardino sia ad oggi un obiettivo decisamente ambizioso se non irrealizzabile.

Volete sapere dove sono dislocate tutte le centrali in Europa ?

Consultate la mappa sul sito della Internetional Nuclear Safety Center.

Rimarrete sorpresi di scoprire che gran parte delle centrali francesi in attività siano dislocate a ridosso dell'Italia... Ma davvero credete che i francesi prenderanno bene la cosa, semmai l'italia dovesse avviare un proprio programma nucleare ? E' assai probabile che ci chiedano i danni!

mercoledì 26 marzo 2008

Clima, risorse, rifiuti, tre problemi ed una soluzione

Il problema dei cambiamenti climatici, quello dell'esaurimento delle risorse, e quello della gestione dei rifiuti, sono tutti strettamente correlati. Oggi si parla politicamente assai più del primo, sul quale i governi si impegnano con accordi trans-nazionali per cercare di mitigare l'impatto sul clima, assai meno degli altri due.

Del secondo problema, quello dell'esaurimento delle risorse, se ne parla a torto molto poco, in virtù del fatto che su questo problema non c'è davvero molto da fare, oltre che ribadire a chiare lettere come ogni grammo di risorsa non rinnovabile sia preziosa e che una volta consumata non si rigenera più. Mi riferisco soprattutto al petrolio ma anche al gas naturale, al carbone, all'uranio, al fosforo, al rame, tutti in via di progressivo ed inesorabile decremento di produzione. Per intenderci, essi non si esauriranno, semplicemente il divario fra domanda e offerta si allargherà sempre di più, creando un rialzo esponenziale dei prezzi fino a raggiungere un nuovo punto di equilibrio di mercato.

Del problema dei rifiuti, si parla genericamente solo in termini di costi, di degrado urbano e di salute pubblica, davvero poco se ne parla in termini energetici. Cosa conviene fare ? Riciclare ? Bruciare ? Seppellire tutto nelle buche ? Cercare di limitarne la produzione alla fonte ? Affidarci a multiutility come Hera che faccia sparire il problema al posto nostro in barba a qualsiasi bilancio ambientale ?

Come descritto all'inizio, questi tre aspetti fondamentali della sostenibilità, clima, risorse materiali/energetiche e rifiuto, sono trattati diversamente, ma fortunatamente sono così correlati per cui buone soluzioni per l'uno rappresentano anche buone soluzioni per l'altro. Basti pensare al risparmio energetico, favorisce il clima (meno gas serra), diminuisce il bisogno dei combustibili, riduce il rifiuto grazie al riciclaggio, che è un ottimo modo infatti per risparmiare energia.

Segnalo un eccezionale articolo sulle politiche energetiche di UGO Bardi, non parla specificatamente di rifiuti ma soprattutto di clima ed energia, lettura comunque altamente consigliata a chi intende avere una visione globale e non ideologica delle sfide che abbiamo di fronte nell'immediato futuro.

martedì 25 marzo 2008

Il trasporto delle merci, cerchiamo di capirci qualcosa

Un camion tir per muoversi costa, ad un’azienda italiana, in media 1 euro e 30 centesimi al km. Il dato (Fonte: Trasportale) è riferito ad un veicolo di 5 assi con rimorchio con una vita media di 6 anni e una percorrenza media di circa 100 mila km/anno su territorio nazionale. In questo € 1,30 si comprende un po’ tutto, il costo di ammortamento del trattore e del semirimorchio, il costo dell’autista (oltre 45.000 euro l’anno), il costo dei pneumatici (quasi 10.000 euro), i costi di assicurazione base (RCA e Incendio e furto che variano moltissimo da città a città e che crescono man mano che si scende da nord a sud), i costi di manutenzione di un autoarticolato che tra ricambi, manodopera e lubrificanti pesa su un’azienda per oltre 8.000 euro, il costo della tassa di possesso, i pedaggi autostradali (stimati in circa 10.000 euro l’anno) e infine il costo del carburante, la voce che più oscilla all’insù ovviamente con i quasi 30.000 euro l’anno.

Vale la pena di fare girare tutti questi camion, con i rincari di carburante in atto, per trasportare la merce che compriamo nei negozi ? Facciamo due calcoli:

Un camion tir moderno di taglia media trasporta all'incirca 10 tonnellate.

Consideriamo un consumo medio di 3Km/litro di gasolio, sono 10 tonnellate trasportate per 3Km impiegando un litro, equivalenti a 30 tonn/km per litro.

Mettiamo pure che il gasolio per autotrazione costi, esageriamo, 1,5€/L. Trasportare 30 tonn per un km costa quindi circa 1,5€, usando esattamente un litro di carburante.

Una tonnellata trasportata (1000Kg) costerà pertanto circa 1,5/30 = 50 cent al Km.

Prendiamo allora una bottiglia di ketchup, e trasportiamola da Parigi a Roma (Circa 1500Km), supponiamo che il barattolo pesi circa 100gr circa. In una tonnellata di carico ci stanno circa 10.000 barattoli di ketchup, che a 0,05€/km, per 1500Km, fa grossomodo 0.0,5*1500/10000 = 0.0075 € al barattolo.

Massì, arrotondiamo ancora per eccesso, rimaniamo comunque su 1 cent al barattolo per portarlo da Parigi a Roma.

Adesso capite perché consumiamo combustibili a ritmo così forsennato e sembra non importi niente a nessuno ? Quel cent in più, vi ha permesso di avere un barattolo di ketchup magari sfornato da una industria cecoslovacca, la quale produce lo stesso barattolo alla metà del prezzo che un produttore nostrano si potrebbe permettere. Ciò genera un business pazzesco, con conseguente invasione nelle nostre tavole di merci provenienti dagli angoli più disparati della galassia conosciuta!

Se questi sono i fatti, l'idea di chi dice che per scongiurare il disastro dell'esaurimento delle risorse occorre rifornirsi esclusivamente con prodotti locali che nascono e crescono dalle nostre parti, rimane semplicemente risibile, per appena qualche centesimo in più posso farle arrivare da tutto il mondo! Con buona pace di chi crede nel carattere etico dei GAS.

Supponi infatti che per ottenere lo stesso bene tu debba prendere la tua auto e fare 10 Km per andare alla fattoria in periferia a rifornirti, consumeresti un mezzo litro di carburante, che diviso sui prodotti che hai portato a casa potrebbe risultare non qualche frazione di centesimo ma decine di centesimi. La tua efficienza di trasporto può essere fino a 100 volte inferiore, se viaggi solo per pochi prodotti e non per intere tonnellate di merce, pertanto avresti fatto meglio ad andare a piedi o in bici al mega-ipermercato sotto casa e comprare la stessa cosa, avendo consumato molto ma molto meno carburante, e magari era comunque un prodotto bio.

L'energia è troppo conveniente, così tanto conveniente che l'impatto ambientale di prendere un barattolo di ketchup (o di yogurt fa lo stesso) e fargli fare il giro del pianeta per arrivare fino a casa tua non vale la spesa del km in più che potresti percorrere per andare a comprarlo dove sai che è più buono, a pochi km di distanza.

Considera poi che per parecchi generi alimentari che necessitano di cottura, l'energia che serve per cucinarli è di un ordine di grandezza superiore a quella richiesta per portarteli dal produttore fino al supermercato sotto casa.

Pertanto, in un futuro dove il prezzo dell'energia per la mobilità individuale diventerà insostenibile, piuttosto che rinunciare ad avere un frutto fuori stagione, l'impatto si ridurrebbe assai di più semplicemente andando a vivere vicino ad un ipermercato.

Supponiamo che il costo del barile quadruplichi, certamente ogni merce di scarso peso unitario aumenterebbe di qualche centesimo di euro. Davvero un aumento spaventoso...

Sembra un paradosso, ma davvero l'energia straconveniente (che abbiamo anche tuttora con i famigerati 100$ al barile) porta a questi nefasti e paradossali effetti, tutti piangono ma nulla cambia, e si finisce per consumare sempre di più per ribadire il nostro effimero benessere.

Ma c'è il rovescio della medaglia, qualcosa che non abbiamo considerato, tutto cambia se introduciamo nel computo tutta una serie di costi occulti.

Quel barattolo di ketchup, contiene molta meno energia di quella che è stata necessaria per realizzarlo, abbiamo una economia (soprattutto quella agricola) completamente schiava del petrolio, se è vero che il trasporto dello stesso non avrà grosse incidenze sul costo, lo stesso non si può dire della coltivazione di pomodoro che necessita di fertilizzanti chimici e di trattamenti intensivi, gran parte dei quali derivati dal petrolio, così come anche la bottiglia di plastica per contenerlo, gli imballaggi, etc.etc., tutte cose in carbonio che tra l'altro incrementano l'effetto serra se bruciate.

Se continuiamo così, finiremo arrostiti per eccesso di gas serra ed il clima potrebbe diventare devastante ed incompatibile con la vita, i ghiacciai sciogliersi ed avere una crisi mondiale idrica. L'arrivo del picco del petrolio non cambierà il nostro stile di vita occidentale, ma creerà certamente più divario fra chi potrà continuare a permetterselo e chi no... avete presente la sensazione di impoverimento del ceto medio ? Ed avete presente quanti SUV circolano ancora in giro pur con i rincari di carburante ? Chi è ricco lo diventa di più, per pararsi il culo dalla crisi, chi è povero lo diventa sempre di più, perché rinuncerà al superfluo sempre più a malincuore.

In conclusione, fate pure i vostri calcoli, non comprate localmente perché costa meno o inquina meno ma solo ed esclusivamente per motivi etici, poi però andate al negozio a piedi o in bicicletta, mi raccomando! Se devastare l'ambiente alla fin fine costa poco, ciò non è di per se un buon motivo per farlo. E rifiutate con sdegno chi vi vende più imballaggi di prodotto, mi raccomando!

domenica 23 marzo 2008

Buona pasqua quasi a tutti


Il Movimento Impatto Zero vi augura

BUONA PASQUA

... Purché non siate degli agnelli ...

sabato 22 marzo 2008

Per un barile di petrolio


Cento dollari al barile.. AL BARILE!!

Cento dollari per ben 159 litri di petrolio!!!

L'energia è incredibilmente economica, è stupefacente.

Un barile sono sei milioni di BTU (British Termal Unit), equivalenti a 1.72 Megawattora, equivalenti a 1.512.000 KiloCalorie, oppure 2362 cavalli vapore che spingono per un ora.

Con un barile puoi alimentare un PC portatile per due anni senza interruzione.

Con un barile puoi spedire qualche quintale di banane in nave fin quì dal guatemala.

Con un barile puoi scaldare al microonde 2100 tazze di te fino a farle evaporare.

Con un barile puoi tenere acceso l'orologetto digitale del comodino per 7 milioni di anni.

Non è affatto vero che l'energia è troppo costosa, è semmai troppo troppo economica, e questo ci ha resi tutti incredibilmente pigri.

Come conseguenza della devastante pigrizia e della abbondanza esagerata di risorse a buon mercato, la domanda di energia è un fenomeno pressoché totalmente anelastico, non segue pertanto più fedelmente le leggi della domanda e dell'offerta.

E' giusto una semplice conseguenza del bassissimo costo dell'energia che la gente povera, in tutto il mondo, si è convinta della assoluta necessita di usare le automobili.

In passato, erano rare e le tenevamo in piccolissime autorimesse dietro le case della gente ricca, il che era una cosa cattiva per il morale (specialmente quello della gente ricca). Ora abbiamo guadagnato la possibilità di esibirle ogni dove e congestionare ogni angolo di strada, legando indissolubilmente al culto universale della mobilità tutto il mondo "civilizzato".

Abbiamo potuto farlo solo perché l'energia era così a buon mercato, oggi appena un po di meno di ieri, ma sempre attraverso una transizione graduale, pertanto la civiltà non se ne cura.

Semmai il barile di petrolio iniziasse a stabilizzare il suo costo a tre o quattro volte quanto costa oggi, cosa succederebbe ? Credo proprio nulla, la domanda è così anelastica che si adatterebbe a qualsiasi prezzo, anche se qualcuno sarà ovviamente costretto a rinunciarvi.

Supponiamo che il costo del barile quadruplichi, certamente il costo di trasporto di ogni bene aumenterebbe di qualche centesimo di euro. Davvero un aumento spaventoso...

Quando il petrolio era a 40$ al barile si pensava che sfondare i 50$ significasse la catastrofe, le cassandere che gufavano il petrolio a 100$ al barile, soglia invalicabile per il mantenimento della civiltà, sono state smentite, siamo a 110$ e non è successo niente.

Ricordate la storia della rana che si lascia bollire ?

Ecco, vallo a spiegare ai ricchi che occorre la decrescita e la sobrietà, con l'energia che costa così poco. Quando il petrolio supererà i 400$ al barile, forse se ne potrà cominciare timidamente a discutere, che il grano coltivato in loco è tanto buono quanto quello importato dal canada.

Articolo tratto e riadattato dal blog "Only In It For The Gold"

venerdì 21 marzo 2008

Il MIZ risponde all'amministrazione

Nella lettera che il sindaco Conti ha inviato agli esponenti del MIZ, atto dovuto a seguito della consegna di oltre 2000 firme di cittadini richiedenti l’avvio del sistema Porta a Porta, l’amministrazione comunale preferisce “aspettare che ATO elabori un progetto condiviso di potenziamento della raccolta differenziata sul territorio prima di prendere qualsiasi decisione in merito”, posticipando così l’avvio del sistema di raccolta domiciliare a data da destinarsi.

La lettera di risposta che abbiamo inviato al sindaco chiarisce perchè rimandare ulteriormente rappresenta una pessima idea, richiedendo formalmente di portare ai voti del consiglio la questione.

giovedì 20 marzo 2008

Forlimpopoli e il mistero del rifiuto perduto

A Forlimpopoli con l'introduzione del sistema di raccolta "porta a porta" la quantità di rifiuti raccolti è calata considerevolmente di quasi un 18%. Dove è finito questo rifiuto?

La risposta che va per la maggiore è che, i cittadini della Città Artusiana che odiano tale sistema, carichino le loro sportine di pattume sull'auto e le portino nei comuni confinanti (per quelli di S.Leonardo basta attraversare la strada). Andiamo allora ad analizzare cosa è successo nei comuni limitrofi.

A FORLI' nel 2007 i rifiuti raccolti da HERA sono aumentati solo dello 0,55% contro un aumento medio degli anni precedenti del 3,5%. Sembra proprio che i cassonetti di Forlì non piacciano più di tanto ai Forlimpopolesi.

Andiamo a vedere a BERTINORO. A prima vista sembrerebbe proprio che gli "artusiani" abbiano una vera e propria passione a scaricare il proprio pattume sul colle, infatti Bertinoro segna nel 2007 un aumento record di rifiuti, più 21%. Se si guarda con attenzione la questione è meno semplice di quanto parrebbe, infatti l'aumento di Bertinoro è dovuto per la massima parte alla raccolta differenziata, più 87% e solo del 5% è stato l'aumento del rifiuto indifferenziato.

Ora è difficile immaginare che un cittadino di Forlimpopoli che odia tanto differenziare i rifiuti a casa sua tanto da recarsi presso un cassonetto di un altro Comune, poi quando è sul posto apra i suoi sacchetti e metta il vetro nel cassonetto del vetro, la carta in quello della carta e via di seguito. In realtà se va a guardare nel dettaglio i dati dell' aumento di Bertinoro si scopre che esso proviene dal rifiuto assimilato delle attività produttive che è stato introdotto nel ciclo dell' RSU.

L'esempio più eclatante di questo meccanismo è Rocca San Casciano che si è vista quasi raddoppiare la "produzione" dei rifiuti, ma nessuno ha mai pensato che sono stati quei dispettosi dei loro vicini a portaglieli (suggerimento: un importante mobilificio è entrato recentemente nel computo degli assimilati). In conclusione una certa migrazione di rifiuti è certamente da mettere nel conto, ma bisogna prendere atto che il sistema di raccolta porta a porta induce a produrre meno rifiuti, perché non avendo più il cassonetto non lo si riempie più di ciò che rifiuto non è, parlo ad esempio degli sfalci in campagna che rimangono dove dovrebbero rimanere, cioè sul terreno, o dei rifiuti che non dovrebbero andarci, parlo dei rifiuti speciali pericolosi o non assimilabili.

Fonte: Comunicato stampa di Palmiro Capacci

mercoledì 19 marzo 2008

Il Porta a Porta può attendere

Neppure il tempo di vederci recapitare nella buchetta delle lettere la risposta tanto attesa del sindaco che già i giornali locali pubblicano interi servizi su questo argomento, ma come avranno mai fatto ad avere la lettera in anteprima ?

Il sindaco risponde alla petizione del MIZ

Dopo un anno intero in cui il MIZ ha sensibilizzato il territorio per chiedere l'introduzione anche a Cesena della raccolta differenziata Porta a Porta, consegnate le oltre 2000 firme di cittadini, ecco arrivare nei termini previsti dal regolamento comunale la risposta del sindaco Conti. Malgrado le parole cordiali e l'atteggiamento affabile, il succo è che gli interessi di Hera sono troppo importanti e distribuiti sul territorio affinchè Cesena decida autonomamente di intaccarli proponendo soluzioni alternative e più moderne. Si è rilanciato il tutto ad ATO, il quale pur essendo rappresentato dai sindaci e quindi sulla carta strumento esecutivo dei loro voleri risulta spesso la scusa per eccellenza quando la politica non intende decidere in materia di rifiuti. Si attua perciò la politica dello scaricabarile, perseverando nel lasciare ad Hera completa carta bianca nonchè il delicato compito di pianificare le decisioni strategiche. Una seppur timida apertura però si è verificata, intenzione del sindaco è di "approfondire in consiglio comunale i modi e i tempi per lo sviluppo, al fine di portare in ATO una posizione ampiamente condivisa". Il MIZ chiederà pertanto di convocare il consiglio per discutere di questo problema, affinchè la supremazia della politica prenda il sopravvento e convinca l'amministrazione che sia l'ambiente che il cittadino, adottando politiche virtuose come questa, ne trarrà sicuramente un vantaggio, anche e non solo dal punto di vista economico.

martedì 18 marzo 2008

Rifiuti, da problema a risorsa


18 MARZO ore 20.45 a Forlì presso la Camera di Commercio

il Tavolo delle Associazioni, MIZ ed alcuni comitati di Quartiere promuovono un pubblico incontro dal titolo:

I RIFIUTI: DA PROBLEMA A RISORSA

Saranno con noi
Marino Ruzzenenti, (autore del libro L’ Italia sotto i rifiuti),
Natale Belosi ( Direttore comitato Scientifico Ecoistituto di Faenza)
Carla Poli (imprenditrice e gestore di Centro di riclaggio),

coordina Patrizia Gentilini

Dimostreremo come la gestione virtuosa dei “rifiuti” concretamente comporti sviluppo, occupazione stabile, ricchezza per i territori e che tutto ciò si coniuga con il rispetto per l’ambiente e la salute delle popolazioni: tutto è semplice, possibile, a portata di mano…. ! Vieni e vedrai.

Ti aspettiamo! un caro saluto,

Patrizia Gentilini

Fai click QUI per il volantino (.pdf)

sabato 15 marzo 2008

Devono oppure no le cooperative sociali applicare il contratto FISE ?

E' stato appena convertito in legge n. 31/2008 (già pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 51 del 29/2/2008), il decreto-legge n. 248/2007 (c.d. "milleproroghe") recante, tra i numerosi provvedimenti, l’articolo 7, comma 4bis, di interesse per le imprese che operano in regime di appalto.

Questo articolo, approvato da un governo dimissionario, rischia di rivelarsi dirompente e sarà destinato a rappresentare un cambiamento importante nei riguardi delle cooperative sociali che intendono subentrare in gare di appalto pubblico:
Art.7 - Comma 4
Fino alla completa attuazione della normativa in materia di socio lavoratore di società cooperative, in presenza di una pluralità di contratti collettivi della medesima categoria, le società cooperative che svolgono attività ricomprese nell'ambito di applicazione di quei contratti di categoria applicano ai propri soci lavoratori, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge 3 aprile 2001, n. 142, i trattamenti economici complessivi non inferiori a quelli dettati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nella categoria (n.r. FISE).

Il sito di FISE (Federazione imprese di servizi) ne da infatti notifica con un breve resoconto con relativa spiegazione.

Cosa dice sostanzialmente questo articolo ? Che una cooperativa (anche di tipo sociale) che intende avvalersi della propria forza lavoro subentrando in una commessa pubblica, come potrebbe essere ad esempio il servizio di gestione rifiuti urbani, è tenuta a specificare nel contratto che intenderà applicare il contratto nazionale FISE per le imprese di servizi.

Sembra una buona idea per la tutela dei lavoratori, però non possiamo non notare che nel caso dei lavoratori delle cooperative sociali questi hanno generalmente una produttività molto inferiore rispetto a lavoratori "normodotati", pertanto in eventuali appalti pubblici, se non si interviene con incentivazioni correttive, queste cooperative sociali rischiano di risultare svantaggiate nelle gare di appalto, non potendo più essere competitive dal puro lato dei costi.

Nel caso del sub-appalto di Hera a Forlimpopoli per operare la raccolta differenziata, ad esempio, Ecosfera in sede di rinnovo contrattuale potrebbe essere costretta ad applicare un contratto per i suoi ragazzi come se fossero lavoratori ad alto rendimento, il che significherebbe un aumento dei costi.

Ci auguriamo che il prossimo governo chiarisca questo decreto legge ed esegua interventi correttivi per eliminare questa "stortura" del mercato, a mio parere i ragazzi che lavorano per le cooperative sociali, proprio perchè svantaggiati, dovrebbero costare meno sul mercato del lavoro per favorirne il loro pieno e dignitoso impiego, e non equiparati ai lavoratori normali nelle gare di appalto pubblico. I lavoratori del sociale vanno incentivati e non penalizzati anche e soprattutto se impiegati per servizi di utilità pubblica.



Intervento di Mario Truglia alla Commissione Ambiente

In data 12 febbraio scorso si è tenuta al comune di Cesena una importantissima commissione ambiente, alla quale il MIZ è stato invitato come relatore per presentare il suo progetto di raccolta differenziata domiciliare. Ne abbiamo già fornito un ampio resoconto nel post "un sindaco privo di coraggio". In breve, in modo totalmente ostruzionistico, certamente attuando un maldestro intento di farci parlare il meno possibile, alla stessa seduta consiliare si sono aggiunti a sorpresa "nientepopodimeno che" (come direbbe Totò) il Presidente di Hera Paolo Talamonti e il Direttore generale di Hera Giancarlo Randi. Tralasciando il loro intervento, che in un tavolo tecnico stava quasi come il cavolo a merenda, la presidente di ATO Alessandra Neri e la vecchia volpe di Hera Roberto Sacchetti hanno presentato il loro progetto alternativo di "cassonetto di prossimità" per il quartiere Cesuola. Per l'occasione, abbiamo chiesto ed ottenuto il permesso di filmare l'intero evento, pertanto a spizzichi e bocconi presenteremo vari estratti video di quella serata con i tanti interventi, protratti fino a tarda notte ben oltre l'orario della decenza. Il primo intervento che presentiamo è quello del nostro rappresentante del comitato tecnico Mario Truglia, il cui intervento è stato ridotto a meno di 10 minuti grazie al sovraffollamento di relatori.


venerdì 14 marzo 2008

Nuove elezioni, fra curiosità e sgomento

Anche questa mattina, come ogni mattina del resto, appena alzato dal letto ho ammirato il mio adorabile cane pazientemente seduto ad implorare che terminassi alla svelta il rito della vestizione. Vuole con tutta evidenza essere portato a spasso per espletare i suoi bisognini. Non so se avete mai notato, chiunque possiede un cane certamente lo avrà fatto, con quale sguardo ti guarda il tuo cane quando ti stai vestendo. In quello sguardo c'è un misto di curiosità e di sgomento, ti segue con gli occhi come se quell'azione (per noi tanto semplice, infilarsi una camicia, allacciarsi le scarpe) fosse di una complessità inaudita. Per un cane certamente lo sarebbe, sovente inizia a punzecchiarti perché non riesce proprio a capacitarsi del fatto che fino a quando tutta quella sequenza di incredibili azioni non è completata il padrone mai e poi mai lo porterà alla porta per la passeggiata. Ma noi uomini, mica possiamo uscire in strada nudi!

Ebbene, stamattina stavo pensando al fatto che siamo in pieno periodo elettorale, come appena svegliati da una lunga sonnolenza di banale governo, e quel cane siamo noi! Il politico inizia (cosa per noi comuni elettori incomprensibile) il suo rito di vestizione di consenso popolare, armeggia, si mobilita, dimentica tutto e tutti per concentrarsi su quell'unico compito... prepararsi al meglio per le elezioni. E noi, poveri cittadini (cani), restiamo li, senza riuscire a cogliere granché dell'assoluta necessità delle complesse operazioni che stanno compiendo. Nello sguardo la curiosità per i nuovi candidati e quel tipico sgomento per ogni diachiarazione di coloro che non ci piacciono. Stiamo seduti davanti alla TV, infarciti di Ballarò e di Anno Zero (Bruno Vespa per i più perversi), fino a che il padrone non ci fa un cenno... sono stato finalmente eletto, ora posso lavorare per voi!

Così come pensa il cane scrutando il padrone compiere quell'incomprensibile rito della vestizione, così il cittadino non si capacita del come si possa perdere tanto tempo prima di avere quello straccio di provvedimento tanto agognato per ridurre la precarietà del lavoro, incrementare i salari, salvare l'ambiente, migliorare la salute pubblica, garantire la sicurezza, etc.etc.

Macché, dobbiamo aspettare, completato il rito (forse) ci porteranno fuori di qui per soddisfare i nostri "bisognini" di cittadino, noi non possiamo capire che ciò che fanno ora è necessario anzi indispensabile, ed ogni altra attività totalmente inopportuna e fuori luogo in questo contesto. Taluni la chiamano democrazia, ed in effetti è proprio così.

Tuttavia, se le elezioni amministrative e comunali si tengono ogni quattro anni, possiamo permetterci di stare un anno su quattro a guardare senza avere un governo che prende decisioni ? E' davvero così indispensabile nell'anno precedente le elezioni (mi riferisco alle prossime elezioni comunali a Cesena del 2009) stare seduti e ridursi a piccoli cuccioli imploranti ed impotenti ogni qualvolta si chiede all'amministrazione di compiere qualche piccolo o grande sforzo progettuale ?

Se ne riparla dopo il cambio di giunta, ovvero quando abbiamo finito di indossare i vestiti elettorali e siamo pronti ad uscire. Nel frattempo aspetta e sp(H)era. Quando ci viene riferito ad esempio che il progetto del "porta a porta" a Cesena non può partire perché siamo sotto elezioni e se ne riparlerà con la prossima giunta, mi sorge il dubbio se non ci stanno trattando davvero come cani imploranti (e Cesena è 10 anni che aspetta).

In conclusione, terminando questa troppo lunga metafora, fra pochissimi giorni arriverà la risposta del sindaco Conti riguardo alla nostra petizione sul progetto del "Porta a Porta" a cesena, e mi è venuto uno sconcertante pensiero:

Se vogliono continuare a vestirsi per un anno intero...
stavolta glela faccio davvero sul tappeto!!

giovedì 13 marzo 2008

Villa di Celincordia, cade l'accusa

Ne avevamo parlato tempo fa in questo post. Fra le tante sistematiche aggressioni edilizie (presunte) alle colline del cesenate una di esse ha assunto rilevanza tale da determinare l'istituzione di un processo, la "Villa di Celincordia" realizzata dalla società AL.NE (di proprietà di Nerio Alessandri di Technogym). La prima sentenza si è svolta ieri a Forlì con tante assoluzioni e poche condanne a pene irrisorie. I commissari del Comune, avevano inizialmente bocciato il progetto per quei terreni, per poi riapprovarlo qualche tempo dopo. Ci si chiedeva cosa fosse cambiato per far loro invertire il senso di marcia. Non si è saputo, tuttavia quello che prima era abuso ora non lo è già più, e per i tre dipendenti del Comune iscritti come indagati non si profilano responsabilità di rilievo. L'articolo seguente è tratto da Romagna Oggi.

Cade l’accusa d’abuso d’ufficio nei confronti di dirigenti e dipendenti comunali. Due mesi per falso nella domanda di condono edilizio per gli ex proprietari del terreno ed i responsabili dei lavori. Si è concluso mercoledì il processo udienza sui presunti abusi edilizi alla “villa di Celincordia”, nelle colline cesenati, su terreni di proprietà della società ALNE srl (sigla che sta per Alessandri Nerio, patron di Technogym). Disposto anche il dissequestro del cantiere.

L’accusa molto probabilmente farà ricorso in appello. L’inchiesta presa il via in seguito ad una segnalazione dei Verdi. Nell’ottobre del 2004, dopo alcuni mesi di accertamenti visivi e aerei compiuti dal Commissariato di Cesena, erano stati posti i sigilli all'intera area finita sotto i riflettori della Procura forlivese per presunte violazioni del piano regolatore e abusi edilizi durante la costruzione. Poi la corposa perizia, di un centinaio di pagine, aveva convinto il pm Monica Galassi, che ha coordinato le indagini, a chiedere il rinvio a giudizio per tutte le persone coinvolte, per ipotesi di reato che, a vario titolo, andavano dalla lottizzazione abusiva all’abuso d’ufficio fino alla falsità ideologica.


Assolti perché il fatto non sussiste Marco Bonaretti (dirigente del settore edilizia privata), Otello Brighi (ora in pensione) ed Elio Lorenzini (istruttore della pratica Al.ne srl e responsabile del procedimento relativo a tale pratica). Assolto anche il tecnico Daniele Morigi perché il fatto non costituisce reato per mancanza dell’elemento psicologico. Condannati per false dichiarazioni contenute nelle pratiche di condono edilizio Stefania Migani (legale rappresentante della società Al.Ne, proprietaria dell’immobile e dei terreni circostanti), gli agricoltori Enrico Giunchi e Maurizio Fiuzzi (affittuari del terreno e titolari del provvedimento concessorio), i fratelli Davide e Guido Aldini, della ditta appaltatrice "Fratelli Aldini" di Cesena (i costruttori), il geometra Gabriele Pasini (direttore dei lavori). Quest’ultimo è stato condannato a tre mesi di reclusione, gli altri a due.


Fonte: Romagna Oggi

martedì 11 marzo 2008

Appello del quartiere Oltresavio

Il quartiere "Oltresavio", da tempo sostiene l'introduzione del porta a porta nel comune di Cesena, dimostrandosi uno dei quartieri più attenti alle tematiche ambientali. Le caratteristiche morfologiche e di distribuzione abitativa lo pongono come candidato ideale per avviare una sperimentazione su media scala a Cesena del sistema di raccolta domiciliare e verificarne pertanto i vantaggi che esso comporta. La densità di popolazione è simile a quella di Forlimpopoli, dispone di una delle due grandi stazioni ecologiche attrezzate dislocate sul territorio, confina a nord con altre esperienze di raccolta domiciliare, è delimitato con netta precisione dal fiume savio, il territorio è completamente pianeggiante, dispone di strutture di quartiere motivate ed adatte ad una campagna informativa capillare su larga scala, insomma ha tutte le carte in regola per partire ed in tempi brevi. Riceviamo dalla commissione di quartiere "ambiente e qualità dell'aria" presieduta da Maurizio Montalti un appello, diffuso anche a mezzo stampa sui principali quotidiani locali, in cui si richiede formalmente di avviare la sperimentazione sul territorio in tempi brevi, appello che quì riportiamo integralmente:

Quartiere Oltresavio – Comune di Cesena

COMMISSIONE AMBIENTE & QUALITA’ DELLA VITA

La Commissione Ambiente & Qualità della Vita del Quartiere Oltresavio nel suo ultimo appuntamento – 25/02/2008 - ha incontrato gli amici del MIZ (Movimento Impatto Zero) per fare il punto sulla loro iniziativa/petizione per la raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta” nella città di Cesena, cosi come sta avvenendo nella vicina Forlimpopoli.

La Commissione è stata aggiornata dai componenti del MIZ sul confronto in atto con la Giunta ed il Consiglio Comunale riguardo al percorso istituzionale della raccolta di firme di tantissimi cittadini, che condividono l’iniziativa, presentata dai promotori al Sindaco.

L’iniziativa è sostenuta con convinzione da tutti i Consigli di Quartieri di Cesena ed in particolare dal nostro Consiglio dell’Oltresavio che ha, con un ordine del giorno votato all’unanimità, non solo approvato l’iniziativa ma proposto il proprio territorio come zona sperimentale della città per iniziare in tempi breve la raccolta dei rifiuti urbani con il sistema del porta a porta ed estenderla gradualmente all’intera città.

Sappiamo che i tempi previsti dalla legge per dare risposte ufficiali da parte del Sindaco alla petizione presentata da tanti cittadini stanno per scadere.

Siamo preoccupati dell’emergenza rifiuti che coinvolge il nostro paese e che in prospettiva nel nostro territorio vedrà nel giro di qualche anno la saturazione della discarica della Busca con la necessità di trovare altri siti per altre discariche.

Siamo convinti che la raccolta porta a porta rappresenti veramente una scelta obbligata per dare futuro alle nostre città, senza discariche con un riciclaggio dei rifiuti del 70-80% (come avviene già n tante città italiane ed europee che hanno adottato il sistema).

Chiediamo quindi al Sindaco e alla nostra Giunta Comunale di scegliere con coraggio questa strada che porterà benefici a tutti, all’ambiente alle persone e all’economia portando la percentuale di raccolta differenziata dall’attuale 25% (percentuale reale della raccolta dei soli rifiuti domestici con l’attuale sistema ) al 75% (percentuale a regime del sistema porta a porta);

La Commissione ambiente e qualità della vita del Quartiere Oltresavio ritiene questa una scelta di civiltà obbligata ed improrogabile, una scelta di responsabilità che dovrà coinvolgere tutta la comunità per la soluzione di un problema che riguarda tutti noi e le generazioni future: impareremo a gestire i nostri rifiuti con la consapevolezza e la responsabilità necessarie, utilizzando l’organizzazione e le tecniche già sperimentate con successo in altre città.

Il coordinatore
Maurizio Montalti


lunedì 10 marzo 2008

Ritorna la Gabanelli con Report - Terra Bruciata

Non so se ieri sera avete visto in TV su RaiTre la prima puntata della nuova serie di Report della mitica Gabanelli. Francamente, non mi ricordavo di avere provato un magone allo stomaco così intenso da quando ho scoperto da ragazzo che esistono anche degli accadimenti che sono irreparabili, come la morte di una persona cara, non importa quanti soldi si possa spendere. Milena Gabanelli, da molti osannata come esempio di vero giornalismo di denuncia, è stata da taluni criticata, anche pesantemente, basti citare il caso Paolo Bernard, ma rimane un esempio più unico che raro di come sia importante e socialmente fondamentale il mestiere del giornalista sul campo. Non deve essere (quello dei giornalisti di Report) un lavoro facile, specialmente quando ti sale la rabbia nel constatare che malgrado le denunce, le inchieste, gli sputtanamenti degli amministratori, sovente nulla cambia. Ma siamo davvero tutti finiti in preda ad un potente anestetico ?
In Campania ci sono 2.551 siti potenzialmente contaminati, il doppio della Lombardia che ne ha 1.300, la maggior parte sono concentrati tra le province di Napoli e Caserta, nella piana campana, dove le falde acquifere, sia quella superficiale che quella profonda, sono inquinate da sversamenti di liquidi pericolosi e cancerogeni. I comuni coinvolti sono 80, sui terreni agricoli sono stati spalmati i fanghi industriali venduti come compost.

Prendere gli amministratori campani (e i tanti imprenditori che lucrano col le ecomafie) a calci nel culo potrebbe anche essere liberatorio, ma i rifiuti tossici industriali rimarrebbero là. Le centinaia di persone stipendiate con logica clientelare, anziché bonificare, continueranno a tosare l'erba, permettendo alle ditte in appalto di chiedere addirittura il risarcimento danni perché non sono state messe in grado di lavorare. I contadini rimarrebbero inconsapevoli ed omertosi di fronte alle discariche di rifiuti tossici sui bordi dei loro terreni, e continuerebbero a vendere i loro prodotti sulle tavole d'italia. I vigili ambientali zelanti continuerebbero ad essere trasferiti perchè il loro zelo da fastidio. I pastori continuerebbero a morire degli stessi mali che uccidono le loro pecore. Verrebbe voglia di trasferire tutti gli abitanti e tumulare l'intera zona di Acerra, trasferiteci pure tutti gli inceneritori d'Italia, tanto peggio di così...

Insomma, se vi capita di volervi fare del male, andate a vedere la replica in TV su Sky, oppure aspettate la replica in streaming sul sito della Rai. Fatelo, almeno potrò condividere il magone con voi, specialmente quando andrete in cabina elettorale per votare Veltrusconi, mentre la fuori c'è un mondo da riciclare.

Intervista ad Alex Zanotelli sul disastro campano

sabato 8 marzo 2008

Primo Critical Mass post-secante

Sotto un cielo veramente plumbeo ma fortunatamente senza pioggia, si è svolto a Cesena il primo critical mass post-secante, evento che sarà ripetuto ogni secondo sabato del mese con partenza dal Duomo di Cesena. Non si può certo dire che fossimo in tantissimi, ma un qualche interesse c'è stato, ed il MIZ ovviamente era presente alla sgambettata in bicicletta, con tanto di cane "camilla" al seguito. Al ritrovo davanti al Duomo, dopo la distribuzione dei cartelli e delle immancabili mimose sul manubrio delle biciclette (oggi è l'8 marzo), nonché indossato il giubbotto di ordinanza, siamo partiti alla volta di porta trova. Bloccando il traffico della barriera, ci siamo finalmente riappropriati anche se solo per un breve istante della città sempre congestionata dal traffico. All'altezza della pista ciclabile di Via Comandini, Davide Fabbri si è ritrovato con la ruota completamente sgonfia, ma grazie ad un tempestivo pit-stop è riuscito a ripartire all'inseguimento del gruppo. Attraversando poi il ponte nuovo in pieno scampanellio, siamo ritornati in centro per la parata conclusiva, fra gli sguardi sorridenti ed incuriositi dei cittadini. Qualche ciclista di passaggio si è anche aggregato. Se fosse stata una giornata di sole saremmo certamente diventati tantissimi, forse fino a raggiungere davvero la agognata "critical mass", punto oltre il quale la mobilitazione diventa generale, come trascinati da una forza invisibile che coinvolge tutti. Confido che questo evento, se ripetuto con una certa regolarità, possa servire da incentivo per abbandonare di tanto in tanto l'automobile ed approfittare di un modo eco-compatibile e sostenibile di spostarsi, la bicicletta! Ringraziamo Maurizio Montalti del quartiere oltresavio e tutto il gruppo degli "Amici della bicicletta" per avere organizzato questo splendido evento.

Nuovo appuntamento per Sabato 12 Aprile... "si può fare!".

La sindrome della rana bollita

Una immagine più di ogni altra spiega la reazione tipica della gente comune di fronte a tutte le ansiogene notizie sugli odierni sconvolgimenti climatici. Prendete una rana e buttatela nell'acqua bollente, con tutta probabilità zomperà fuori immediatamente spaventata a morte. Se invece la posate delicatamente in una pentola piena d'acqua a temperatura ambiente, non ne subirà alcun danno e nuoterà tranquilla. Se ora accendete il fuoco e lasciate crescere la temperatura, gradualmente, prima 40°, poi 50°, poi .... accetterà la situazione fino a lasciarsi bollire e morire. Se la rana potesse parlare nel frattempo vi risponderebbe alla stessa maniera di come le persone rispondono quando salta fuori il discorso dei cambiamenti climatici. Gli scienziati chiamano questo atteggiamento "sindrome della rana bollita" come metafora della situazione umana che si appresta a varcare la soglia di trasformazioni irreversibili.

Supponiamo quindi che la rana potesse parlare, ed interroghiamola quando la temperatura ha già raggiunto i 50°, essa risponderebbe: "Non c'è differenza, davvero, si in effetti è un po più caldo di prima, ma mi sto adattando bene".

Qualcuno a questo punto potrebbe chiedergli: "Ma se il calore continua ad aumentare con questo ritmo, prima o poi morirai!".

Vi sentirete rispondere: "E' tanto tempo che sono qui a mollo, non sono mica ancora morto, pertanto perché mai dovremmo preoccuparci ?"

Questa sindrome è fatale, di fronte ad una trasformazione che non ha precedenti nella storia umana appare naturale sottovalutare la pericolosità di una situazione, la quale non appare critica neppure di fronte alle più drammatiche conseguenze previste ed imminenti. Lasciando la metafora della rana ed affrontando il problema dei cambiamenti climatici, le cose stanno purtroppo così, gli scenari dell'IPCC spaziano da un ottimistico aumento di temperatura di +2°C per fine secolo (interrompendo bruscamente la produzione di gas serra oggi, cosa certamente improbabile) fino a un +6°C (continuando lo sviluppo di una società basata sui consumi fossili all'insostenibile ritmo esponenziale attuale).

Con grande sforzo, i governi riusciranno forse a collocare il mondo in uno scenario intermedio, ricordo che tutti i cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo oggi (siccità, desertificazione, scioglimento dei ghiacciai) sono causati da un aumento di temperatura media di appena 0,75°C. Cosa succederà quando questi scenari si saranno verificati non è dato di saperlo con esattezza.

Le cose sono due, o questi scienziati sono tutti pazzi e stanno sfruttando un rischio inesistente per giustificare interventi assurdamente costosi (la temperatura della pentola per qualche motivo si fermerà da sola), oppure realmente rischiamo di fare la fine delle rane bollite. In presenza di due ipotesi, una rassicurante ed una catastrofista, quale sceglere ? Davvero l'umanità può correre il rischio e non fare nulla ? E il principio di precauzione ?

Ad oggi, al di la di qualche lodevole conferenza internazionale ed impegni assai poco rispettati dai governi come il protocollo di Kyoto sul clima, abbiamo scelto la strada di lasciarci bollire, speriamo che le cose cambino presto, non mi va proprio giù di sentirmi una rana bollita per troppo tempo.

venerdì 7 marzo 2008

A Terni si avvierà la Raccolta differenziata domiciliare

E' notizia ormai nota da tempo, a Terni è stato chiuso un inceneritore ad opera di un magistrato (in via cautelativa provvisoria) a causa delle esalazioni inquinanti provocate da un carico di rifiuti tossici non adeguatamente controllato (proveniente sembra dalla campania). Nella stessa città ora promuovono la raccolta differenziata domiciliare! Si è iniziato un percorso verso la sostenibilità che va avanti con progetti in linea con la normativa italiana ed europea. Il sospetto che in questo caso la raccolta differenziata sia finalizzata a procurare materiale di alts qualità per gli inceneritori è forte, come ha candidamente confermato Degli Espinosa nella famosa puntata di Terzo Pianeta durante il contraddittorio con Maurizio Pallante. La strategia è quella del 50-50 (metà all'inceneritore e metà smaltito in altro modo), malgrado questo obiettivo non certo lodevole dal punto di vista ecologico, persino a Terni hanno capito che raccogliere a domicilio conviene. A Cesena invece sembra in atto un processo involutivo, dal momento che i rappresentanti della città e le alte cariche propongono, a dispetto della legislazione vigente, esclusivamente altri inceneritori osteggiando pubblicamente la raccolta domiciliare: quando uno dice il progresso!!

Raccolta differenziata direttamente a casa. È il progetto preliminare che verrà presentato a Terni mercoledì prossimo, in un convegno organizzato dall'assessorato regionale all'ambiente nella sala Rossa di palazzo Gazzoli. A annunciarlo l'assessore all'ambiente del Comune di Terni, Gianfranco Salvati, che introdurrà i lavori al tema dell'incontro. Nelle prospettive del progetto, il nuovo sistema di raccolta dovrebbe sostituite completamente quello di tipo stradale oggi esistente, attraverso un modello "porta a porta"; tra l'altro si prevede che venga introdotto in via sperimentale in alcune zone della città fin dal prossimo autunno. È evidente - ha poi aggiunto Salvati - che il successo dell'iniziativa dipenderà anche dalla sensibilità e dalla partecipazione dei cittadini ternani e dal contributo che in questa materia possono dare tutte le associazioni di categoria e in particolare quelle ambientaliste.

FONTE: Il Messaggero, (Umbria) Cronaca Locale Martedì 04 Marzo 2008

giovedì 6 marzo 2008

Conferenza a Cesena sui Cambiamenti climatici



GIOVEDI' 6 MARZO ore 20.30

Conferenza sul tema:

CAMBIAMENTI CLIMATICI ED ALTERAZIONI DEGLI ECOSISTEMI: DA QUESTIONE DI NATURA SCIENTIFICA A PRIORITA' DI CARATTERE SOCIALE.

Relatore:
PROF. RICCARDO SANTOLINI
DOCENTE PRESSO L'UNIVERSITA' DI URBINO - CORSO DI LAUREA "VULNERABILITA' TERRITORIALE E ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI"

Luogo della conferenza:

AULA MAGNA DEL CONVITTO ANNESSO ALL'ISTITUTO TECNICO AGRARIO DI CESENA VIA SAVIO 2400 Tel.0547-331130
Referenti: G.Paolo Missiroli - Massimo Mazzotti

COINVOLGETE ED INFORMARE QUANTA PIU' GENTE POSSIBILE, LA SALA PUO' CONTENERE PIU' DI 400 PERSONE A SEDERE.

mercoledì 5 marzo 2008

Critical Mass a Cesena per l'8 Marzo

La secante di Cesena è stata completata, pertanto come ci ricordano gli amici del gruppo "Amici della Bici", la cittadinanza non ha più scuse. Sabato 8 Marzo, di fronte al Duomo di Cesena, alle ore 9.45 prende vita una edizione straordinaria del Critical Mass, appuntamento da non mancare per tutti gli amanti della bicicletta. Confidando in un clima clemente, la città diventerà per poche ore di proprietà esclusiva delle biciclette, per chiedere all'amministrazione comunale di compiere scelte importanti che riguardano la mobilità, la sicurezza e la qualità della vita di tutti noi. Piste ciclabili, parcheggi scambio, servizi pubblici, nuove pedonalizzazioni, in poche parole meno polveri sottili e più bicicletta e aria pulita. Si ricorda chi intende aderire alla biciclettata di gruppo che è altamente consigliabile arrivare indossando un giubbetto di sicurezza fosforescente, ce l'avete tutti in auto, vero ? Partecipate numerosi!

CRITICAL MASS
Appuntamento Sabato 8 Marzo
davanti al Duomo di Cesena, ore 9.45


Per ulteriori informazioni leggete il Volantino della manifestazione e il Depliant

Corriere pubblica la replica del MIZ

Sul corriere di oggi è uscito un articolo di replica alle estemporanee affermazioni di Italo Macori di Confartigianato. Siamo certamente soddisfatti di avere potuto ristabilire un criterio di parità informativa pur essendo noi un semplice movimento a contraltare di una grande e rinomata organizzazione, come Confartigianato, rappresentante migliaia di nobili imprese dislocate sul territorio. Di questo dobbiamo dare atto al Corriere di Cesena, per la disponibilità e l'imparzialità manifestata, che nel desolante panorama informativo odierno è perla assai rara. Ringraziamo anche il sig. Luca Laghi che autonomamente ed indipendentemente si è espresso a supporto delle nostre motivazioni. E' dovere tuttavia evidenziare come, per evidenti esigenze giornalistiche, le nostre dichiarazioni in risposta all'articolo del Sig. Macori sono state riassunte e ritagliate, incidendo in parte sulla fedeltà di alcune considerazioni da noi espresse. Per questo motivo, alleghiamo la versione originale di ciò che abbiamo dichiarato sotto forma di file PDF allo scopo di fornire un quadro di completezza informativa ed evitare qualsivoglia fraintendimento.


Ribadiamo inoltre che il Sig.Macori, verso il quale non abbiamo in assoluto alcun contrasto di tipo personale, sarà da noi invitato fra i relatori qualora desideri partecipare ad un futuro tavolo informativo verso i cittadini, cosa a noi gradita ed utile in veste di un civile confronto democratico.

martedì 4 marzo 2008

Effetto serra for dummies

Quanti di noi sentono parlare in continuazione di effetto serra, di sconvolgimenti climatici, di previsioni catastrofiche così immani da farle sembrare ... spettacolo da guardare in televisione. Così come siamo capaci di assorbire dai mass media dosi da cavallo di morti spettacolari, dal cinema, dai telegiornali, immagini crudeli tanto reiterate che non ci emozionano nemmeno più, così si sta innestando nella civiltà l'idea deviante che i disastri climatici siano solo il frutto di spot televisivi. La spettacolarizzazione dei problemi, per elaborarli e dimenticarli. Stiamo giocando al piccolo chimico con il pianeta terra, al futuro che lasciamo in eredità alle prossime generazioni nessuno pensa più. Di tanto in tanto qualcuno riesce a risvegliare la coscenza sopita con linguaggio semplice e diretto, spettacolare appunto, perchè anestetizzati come siamo solo l'estremo provoca in noi un breve sussulto.




Video: ByoBlu intuizioni ovvie

domenica 2 marzo 2008

Confartigianato vuole un nuovo inceneritore a Cesena

La notizia è troppo grave per non passare inosservata, Italo Macori, segretario di confartigianato di Cesena, spara a zero su qualsiasi tentativo di promuovere la raccolta differenziata ed emette mezzo stampa (Articolo apparso sul corriere di oggi 2 Marzo) notizie palesemente false allo scopo di screditare i gruppi "sedicenti ambientalisti" e promuovere la realizzazione di un inceneritore a Cesena. Tutto ciò come condizione indispensabile per favorire i "suoi" associati, confondendo così il lobbismo di parte (pur lecito) con l'interesse generale dei cittadini. Seguirà immediata replica a mezzo stampa, in ogni caso leggete bene l'articolo poi la relativa smentita sottostante e fatevi un idea vostra di come stanno realmente le cose.

In risposta all’articolo
“Rifiuti e Futuro: serve un inceneritore”

In data Domenica 2 Marzo, é stato pubblicato sul Corriere un articolo contenente le dichiarazioni di Italo Macori, segretario di Confartigianato, secondo il quale la raccolta differenziata risulta troppo cara per i cittadini ed invita l’amministrazione alla costruzione di nuovi inceneritori. Il MIZ - Movimanto Impatto Zero di Cesena esprime forte disappunto nei riguardi del contenuto di questo articolo. Esso contiene infatti tali e tante imprecisioni ed inesattezze da auto-screditarsi completamente, riteniamo tuttavia che esso meriti comunque una adeguata risposta allo scopo di non confondere i cittadini Cesenati con palesi tentativi di disinformazione a mezzo stampa. Entrando nel merito:

Macori afferma che: ”... il peso economico più gravoso é ricaduto iniquamente sulle imprese, che di rifiuti ne producono poco o nulla”.

Falso, nel comune di Cesena ben un terzo della sola frazione differenziata totale proviene da assimilati industriali e commerciali, con il meccanismo dello sgravio in tariffa viene inoltre riconosciuto a molte imprese un rimborso qualora dichiarino di smaltire al di fuori del circuito Hera i propri rifiuti, costi spalmati poi sulla tariffa rifiuti della cittadinanza, pertanto è vero semmai il contrario, cioè che i cittadini si ritrovano in parte a pagare una quota della tariffa imputabile in realtà alle imprese. Se poi risultasse assodato che le attività artigiane producono poco rifiuto, esse stesse dovrebbero a gran voce essere le principali sostenitrici della raccolta differenziata domiciliare (valida anche per le attività commerciali) nella quale inserire principi di tariffa puntuale, paghi per quanto produci.

Macori afferma che: ”... Il costo della raccolta differenziata, pratica meritoria, è superiore del 100% rispetto a quello della raccolta tradizionale”.

Falso, nel comune di Forlimpopoli, ad esempio, l’incremento dei costi è stato di appena il 10%, dato tra l’altro contestato dal comune in quanto contenente alcune voci ritenute palesemente gonfiate, pertanto suscettibile di ulteriori miglioramenti.

Macori afferma che: ”... Laddove viene attuata, ad esempio a Forlimpopoli, é stato necessario un ingente contributo pubblico”.

Falso, il contributo pubblico riconosciuto dalla provincia e dalla regione, al solo scopo di avviamento, è stato pari a circa 120.000 euro, che sul totale di un costo annuo di 1.300.000 euro rappresenta molto meno del 10% rispetto al costo totale. Questo contributo, non ripetibile, è stato utilizzato quasi esclusivamente per favorire l’avvio di una campagna informativa verso i cittadini. Nei prossimi anni, l’efficientamento dei costi e l’eliminazione dei costi di start-up saranno più che sufficienti a sopperire al mancato introito del finanziamento pubblico iniziale.

Macori afferma che: ”... i prodotti dello smaltimento differenziato non hanno mercato”.

Falso, i consorzi obbligatori ritirano il materiale e lo pagano in base alla loro qualità, sempre più imprese private, come ad esempio il centro di Vedelago, ritirano inoltre i materiali differenziati per lavorarli ulteriormente e trarne un utile di impresa, producendo materie prime seconde adatte ad essere reintrodotte nel circuito industriale, facendo risparmiare l’energia necessaria per produrre gli stessi elementi a partire dalla materia prima.

Macori afferma che: ”... si dica chiaramente che la raccolta differenziata ha costi altissimi al contrario di quanto sostengono sedicenti movimenti ambientalisti”.

Falso, basta visitare il consorzio Priula di Treviso, dove la raccolta differenziata si fa da oltre 5 anni, per dimostrare che le aziende private che operano nella gestione non sono fallite, pertanto ottengono addirittura degli utili, mantenendo al contempo i costi per il cittadino a livelli più bassi del sistema tradizionale, specialmente grazie all’adozione della tariffa puntuale. Sono centinaia i comuni in Italia che già adottano questa pratica e non sono certo annoverabili fra i gruppi ambientalisti.

Macori afferma che: ”... La letteratura scientifica accreditata afferma che gli inceneritori inquinano come 5 auto, non producono diossine, generano energia”.

Falso, a prescindere da cosa si intende per letteratura scientifica accreditata, la realtà è che tali impianti sono siti industriali di fascia A come pericolosità, trasformano i rifiuti da una forma ad un altra, respirabile, paragonarli al traffico automobilistico è inoltre puerile, in quanto 5 automobili non bruciano certamente 200.000 tonnellate di materiale ogni anno. Come se non bastasse, l’energia elettrica prodotta è risibilmente piccola (rendimento medio del 10%) tali da renderli antieconomici se non sovvenzionati.

Macori afferma che: ”... Il fatto che vengano costruiti in pieno centro, a Zurigo, a Vienna, Francoforte, Parigi, è indice del fatto che non sono inquinanti”.

Falso, il motivo fondamentale per cui si costruiscono in pieno centro è che non avrebbe senso economicamente parlando costruirli altrove. Il loro rendimento termico è dell’ordine del 30%, pertanto l’unica speranza di non farli diventare una voragine di denaro pubblico (sempre se non sovvenzionati dallo stato come in Italia, quindi indirettamente dai cittadini) è di costruirli in modo da sfruttare l’acqua calda generata per scopi di teleriscaldamento.

Macori afferma che: ”... Franco Battaglia, docente di chimica dell’ambiente e scienziato, un esperto e non un ciarlatano, sostiene che…”.

Quà capitiamo davvero male, Franco Battaglia è sì docente universitario, ma anche noto personaggio anti-ecologista e protagonista di campagne pro-nucleare e pro-inceneritori sponsorizzate da partiti politici, nonchè autore di vari libri (a prefazione di Silvio Berlusconi in persona) talmente provocatori rispetto alle buone pratiche ambientali da rasentare l’imbarazzo. Il fatto poi che pubblichi i suoi articoli in esclusiva su “Il Giornale”, organo di stampa di partito anzichè su accreditate riviste scientifiche del settore è indice di come le sue opinioni non siano tecnicamente imparziali dal punto di vista intellettuale. Ricordo inoltre che il sig.Battaglia generalmente si sottrae a qualsiasi confronto pubblico con contraddittorio. Ricordo inoltre che l’opinione di un singolo docente universitario, per quanto autorevole, non può essere preso a modello per sostenere tesi sbandierate come “scienza ufficiale”, prerogativa che va lasciata al libero dibattito scientifico nel quale non tutti gli scienziati sono necessariamente concordi con una singola visione.

Macori afferma che: ”... la raccolta differenziata, dati alla mano, ha costi altissimi e non ha i ritorni prefigurati, gli inceneritori sono favoriti dagli scienziati”.

Falso, i suoi dati “alla mano” non esistono, pertanto queste affermazioni sono prive di fondamento, il trattamento meccanico biologico ad esempio ha impatto assai minore sia delle discariche che dell’incenerimento, mentre in Italia al contrario della Germania è ancora utilizzato pochissimo.

Infine Macori afferma che: ”... Se questo è il quadro chi deve decidere non si lasci irretire dai veti e affronti con risolutezza la questione”.

Vero, questa ultima argomentazione ci trova favorevoli, proprio per questo motivo chiediamo a gran voce un impegno politico per la RIDUZIONE della produzione del rifiuto, arrivata a Cesena alla incredibile soglia dei 700Kg/ab anno, passando auspicabilmente attraverso una metodologia di raccolta domiciliare porta a porta e promulgando leggi più severe che reintroducano il vuoto a rendere, riducano gli imballaggi, favoriscano la nascita di aziende indotte che traggano profitto dalla reale ricchezza lasciata intatta nel nostro rifiuto.