sabato 16 febbraio 2008

Energia da incenerimento ?

Il CEWEP è una organizzazione a livello europeo che comprende 240 gestori di impianti di "termovalorizzazione" suddivisi in 16 stati della comunità europea. I membri di questa organizzazione producono annualmente una serie di report molto interessanti nei quali si fa il punto sull'utilizzo di questo strumento dal punto di vista energetico. Va fatto notare che la parola "termovalorizzatore" non esiste in nessuna lingua tranne che in italiano, si parla infatti genericamente di impianti WtE (Waste-to-Energy), ovvero di impianti a recupero di energia.

Verrebbe da chiedersi se dal punto di vista energetico recuperare energia dai rifiuti sia una cosa saggia, se possa essere o meno un modo per diversificare l'offerta di energia, oppure lo si faccia esclusivamente perché si tratta di una delle tante possibilità. Va fatto notare, in ogni caso, come gli impianti di incenerimento dei rifiuti siano soggetti in molti paesi europei ad una "tassazione" disincentivante analoga a quanto già avviene per le discariche. Tali tasse vanno da un minimo di 7€/tonn per il Belgio fino ai 45€/tonn per la Danimarca. In italia, quasi mi vergogno a dirlo, tramite il meccanismo dei Cip6, riusciamo a dare dai 20€/tonn ai 40€/tonn di sovvenzioni!

A prescindere dal caso abnorme Italiano, il fatto stesso che questi impianti siano disincentivati economicamente porta i soggetti economici al cercare di recuperare quanto più margine possibile attraverso il recupero energetico. Non è pertanto scorretto affermare che la pratica della produzione di energia da rifiuto è una necessità imposta dal rendere economicamente sostenibili i costi per la realizzazione di questi impianti. Ma vediamo ora quanta energia essi effettivamente producono e soprattutto quanto è la loro efficienza.

Il grafico a torta in cima mostra sul totale dell'energia immessa sotto forma di combustibile da rifiuto quanta di questa ritorna in maniera utile sotto forma di elettricità, quanta sotto forma di calore, e quanta infine viene complesivamente sprecata per perdite termodinamiche ed altro. Il grafico necessita di una breve spiegazione.

Le parti blu e azzurre si riferiscono alla energia "sprecata", ovvero non recuperabile, parte di questa risulta ancora contenuta nelle ceneri prodotte e soprattutto nei "fumi caldi" emessi il cui calore non è più recuperabile. Una piccola parte di energia sprecata è in realtà immessa nell'impianto a partire da combustibili fossili, ad esempio tramite iniezioni di metano che servono a mantenere e regolare la temperatura interna assecondando la potenzialità termica variabile del combustibile da rifiuto.

L'insieme di tutta questa energia "sprecata" ammonta grossolanamente a circa il 50%, ed è quella compresa nelle aree blu e azzurre. Il restante 50% è energia utile che esce dall'impianto, conteggiata nelle aree di colore arancio e verde. Il colore arancio si riferisce all'energia di tipo "termico", ovvero al calore generato e non convertito in altra forma adatto per essere utilizzato come sorgente per il teleriscaldamento. Il calore utile rappresenta circa il 30% dell'energia totale prodotta da un termovalorizzatore. Se l'impianto non è utilizzato per produrre teleriscaldamento, tutta questa energia viene semplicemente sprecata.

L'area verde invece rappresenta l'elettricità totale prodotta, pari a circa il 14% del totale. Interessante notare come 1/4 di questa energia serva esclusivamente per alimentare l'impianto stesso (self demand) e permettere ad esso di operare autonomamente scollegato dalla rete elettrica, l'energia elettrica realmente esportata e pertanto utile risulta essere appena un 10%.

In sostanza, dividendo in maniera grossolana per capirci meglio:
  • 100 entra come energia contenuta nel rifiuto
  • 50 si perde nel processo di combustione
  • 10 va ad alimentare l'impianto stesso
  • 30 esce sotto forma di calore per teleriscaldamento
  • 10 esce sotto forma di elettricità da immettere in rete
Entra 100 ed esce 10 in elettricità !!!! WOW!!!!! Ovvero i 9/10 di quanto immesso si butta via oppure serve per riscaldare le case adiacenti.

Adesso si comincia a capire il perchè in Austria, in Danimarca, ed altri paesi l'inceneritore viene costruito a ridosso dei centri urbani... perchè altrimenti non recupererebbero abbastanza come teleriscaldamento! Mentre l'energia elettrica prodotta è in ogni caso pochissima. Tralasciamo il fatto evidente come recuperare il rifiuto e riutilizzarlo come materia prima seconda consenta di recuperare ben 3 volte più energia (in media) rispetto a bruciare i rifiuti, il discorso si allargherebbe troppo.

Per inciso, se volete sapere in italia quanta energia da termovalorizzazione si estrae rispetto agli altri paesi europei, consultate la mappa del cewep, scoprirete che l'italia è addirittura uno dei paesi che usa di meno l'incenerimento in Europa per abitante, gli impianti sono fra i più vetusti, e l'energia recuperata è comunque molto poca, quella fornita da poco più di 3 milioni di tonnellate di rifiuti l'anno (contro i 12 della Francia e i 16 della Germania). Di questi, una frazione minima proveniente da CDR (combustibile da rifiuto), la quasi totalità da rifiuto tal quale stabilizzato e deumidificato. Potete trovare molti dati significativi nella brochure del cewep, che ovviamente sponsorizza l'incenerimento come pratica virtuosa e sostenibile.

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