martedì 21 agosto 2007

Troppe mani sul mondo

Il pianeta si sta ribellando, su questo fatto ci sono pochi dubbi, sapere se è tutta colpa nostra oppure no può essere interessante ma non aiuta certo di un metro verso la soluzione del problema. Che fare allora ? Sempre più studiosi sono convinti che l'unica cosa sensata da fare è ... non fare nulla! perchè per quanto un uomo illuminato possa impiegare la tecnologia a vantaggio di tutti esisteranno sempre coloro che, incuranti del prossimo, danneggeranno se stessi e chi sta loro accanto, noncuranti delle conseguenze. E allora via di SUV per andare a fare lo shopping, su con il condizionatore a manetta vestiti con giacca e cravatta, avanti con lo sfruttamento intensivo di qualsiasi risorsa fossile che ci capita sotto il naso. E se la radice di tutti i problemi sia semplicemente che .... siamo troppi a sfruttare quello che ci regala il mondo ? Questa è in sostanza la tesi del politologo Giovanni Sartori, leggete questo suo articolo pubblicato sul corriere della sera qualche tempo fa e che io giudico assolutamente illuminante:


La bomba demografica, questo il vero problema, tolto il quale per quanti danni l'uomo sia capace in teoria di causare, non riuscirà con le sue sole forze a sconvolgere gli equilibri del pianeta.. Detto così sembra una cosa pericolosa, come sarebbe a dire che dobbiamo ridurre la popolazione del pianeta ? Dobbiamo per caso incentivare una campagna di sterilizzazione di massa ? Dobbiamo impedire (come in cina stanno tentando di fare) di avere figli ? Forse basterebbe il buon senso, tipo piantarla di boicottare gli anticoncezionali per assecondare puerili convinzioni religiose, oppure impedire alle nazioni più ricche lo sistematico sfruttamento delle nazioni emergenti (le quali hanno come reazione quello di fare sempre più figli per compensare il problema.
Il professor Santori afferma in conclusione al suo articolo:
L’uomo dell’età tecnologica ha, rispetto ai suoi antenati, un potere cento volte superiore (dico a caso) di danneggiare il suo habitat. Oggi ogni persona in più dei paesi sviluppati o in rapido sviluppo (Cina inclusa) inquina ed esaurisce le risorse naturali (mettiamo) 50 volte di più di un uomo di cinquecento anni fa. Comunque, ammettiamo — ottimisticamente — che la tecnologia ci possa salvare. Ma questa speranza è sottoposta a una condizione tassativa: fermare, e anzi fare retromarcia, sulla crescita della popolazione. Volendo, è l’intervento più facile e indolore: basta promuovere con risolutezza l’uso dei contraccettivi. Già, volendo. Senonché la Chiesa cattolica (non le altre religioni) non vuole, il piissimo presidente Bush non vuole, e i demografi (assieme a molti economisti) vogliono sempre più bambini per alimentare le pensioni. Si può essere più irresponsabili e dissennati di così? Non volere i contraccettivi equivale a condannare, nei prossimi decenni, due miliardi di persone a morire di sete, e un altro miliardo a morire di fame. Anche se queste sono stimeall’ingrosso, sono stime attendibili. Afronte delle quali non ci dovrebbero essere tabù (religiosi o emotivi) che tengano. Invece tengono. Ci siamo fregiati del titolo di homo sapiens sapiens. Ma un’umanità che non sa salvare se stessa da se stessa merita semmai il titolo di homo stupidus stupidus.

Difficile dargli torto completamente.

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