lunedì 30 luglio 2007

Daniele Luttazzi torna in tv su La7

Il comico romagnolo Daniele Luttazzi si prepara a tornare in tv.Un comico che merita davvero di ritornare, che ha subito ingiustizie da parte di un padrone della Tv Berlusconi.Ricordiamo che Luttazzi e Travaglio vinsero la causa intentata da berlusconi per calunnia e diffamazione, ma nonostante questo Luttazzi non è potuto più rientrare in TV. Dieci puntate a partire da ottobre andranno in onda in seconda serata su La7, così come annunciato direttamente dall’emittente. Luttazzi non si vedeva in tv dal 2002, dopo il famoso “editto” dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il comico, però, ha fatto il pieno in questi anni nei teatri di tutta Italia. Tornerà in tv con un programma ancora tutto da scoprire.

Travaglio finì nell’occhio del ciclone per quella sua puntata dalla trasmissione “Satyricon” nella quale intervistò il giornalista e scrittore Marco Travaglio sul suo libro-indagine sui presunti intrecci tra affari e politica di Silvio Berlusconi.

Articolo 21 intervista Luttazzi

Nuovo programma dall’autunno, nuova rete. Avresti preferito tornare in Rai e vedere “rimarginata” la ferita dell’editto bulgaro?

L'editto bulgaro infatti riguarda la Rai: su di me dura da sei anni. Ed è ancora in vigore! E' triste che una grande azienda si sia ridotta così, no? I politici ormai usano la Rai per fare pubblicità a se stessi. I dirigenti Rai, nominati dalla politica, devono rendere conto alla politica. Per cui non possono permettersi la satira, che per definizione è libera e può rovinare l'immagine edulcorata che i politici vogliono dare di sè. In questo modo, i dirigenti compiacciono i loro padroni, ma impongono il proprio servilismo agli abbonati Rai. Risultato: una pappa predigerita che non ammette nè Grillo nè i Guzzanti, che pure farebbero ascolti enormi. Questo meccanismo avvantaggia fra l'altro la concorrenza Mediaset. E' un gioco truccato.

La7 offre spazi di liberta’ espressiva? Dovrai presentare il
“copione” prima della messa in onda o sarai libero di “sparare a zero”?

In questi sei anni ho rifiutato diverse proposte da emittenti
satellitari proprio perchè per loro sarebbe stato un problema
affrontare satiricamente temi quali la politica e la religione. Su La7 avrò carta bianca. Niente controlli, come è giusto che sia. La satira controllata che satira è?

Ti abbiamo visto molto emozionato da Biagi, l’unico dal quale sei riapparso. Ne esistono pochi ormai di giornalisti con la schiena dritta?

Ce ne sono tanti. Meno male. Non mancano però le fetecchie: oggi il Corriere della Sera scrive che " a Luttazzi in questi anni il ruolo di vittima è piaciuto anche parecchio ". Non mi è piaciuto per niente, invece. Ho subìto un danno enorme - umano, economico e professionale - per aver raccontato fatti veri relativi al signor Berlusconi. Al maccartismo di Berlusconi, una censura di tipo ideologico, si è aggiunto lo sberleffo dei servi, prontissimi a minimizzare la portata del sopruso. Ma dare addosso a chi subisce un sopruso è davvero da bastardi. Ce ne sono tanti. Purtroppo.

In tutto il periodo che sei stato forzatamente esiliato hai fatto teatro, hai scritto libri. La televisione, da esterno come l’hai
vissuta?

Ti fa rabbia non poter realizzare tutte le idee che ti vengono in
mente, non poter commentare l'attualità con la satira come facevi prima. La satira, come il giornalismo, ha a che fare con la libertà di espressione. Giuliano Ferrara ha detto in tv che io, Biagi e Santoro un bel calcione ce lo siamo meritati. Bè, un tempo questo si chiamava fascismo.

Che tipo di programma farai? E su che media di denunce pensi di attestarti a puntata?

Sarà un programma innovativo. Ci sarà da divertirsi.

Fonte:romagnaoggi.it, articolo 21

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento se desideri contattare l'autore del post o discuterne il contenuto. Ricorda che sebbene la censura non piaccia a nessuno e i commenti non siano moderati mi riserberò il diritto di cancellarli qualora il contenuto sia volgare, irrispettoso, diffamante, off-topic, o semplicemente inappropriato.